Ammucchiata indipendentista in Sardegna.
Con l’industria a pezzi, l’agropastorale in bilico, il turismo vago e la mancanza
totale di programmazione e capacità di indirizzo, spero si ricominci a
ragionare delle istanze autonomiste, indipendentiste, facendo a meno di un presidente della regione che si spaccia da “sardo e sardista” per recitare una parte
che nessuno gli chiede.
Con le
istanze autonomiste i cittadini Sardi sono interessati al proprio futuro, al
lavoro, a una coesistenza sociale decente, alla possibilità di non dover andar
via dalla propria terra,per trovare uno
straccio di lavoro, a non dover dipendere dalla pensione della zia, della
nonna, del babbo o della mamma!
Sono soprattutto interessati a sentirsi veramente Sardi, e ci mancherebbe, , ma non
hanno nessuna intenzione di mantenere
una classe di politici/intellettuali che pensano prima di ogni altra cosa al
proprio piatto , e in senso cattivo (incapaci
di vivere d’altro, in malafede, ma non si capisce perché dovremmo mantenerli
noi).
Che sia
la volta buona che li prendiamo, seriamente, a calci nel culo?
Non possiamo più continuare a fare piazzate, a piagnucolare e
a dare il fianco alla criminalità galoppante, pensando che comunque saremo
sempre assistiti.
Ma Noi quando torneremo padroni delle nostre Terre, delle
nostre case, del nostro destino etnico?
Quando presenteremo il salatissimo conto a Roma, e agli
speculatori della Sardegna, all’Italia e ai suoi collabora-zionisti ?
Altro che “movimento dei pastori” se dovessimo svegliarci dal
coma profondo e far valere i nostri
diritti, altro che fiscalità di vantaggio
e zona franca abbiamo ben altro
da pretendere!
L’essere Sardi è la presa di coscienza che ci obbliga a far valere i nostri diritti, imponendoci delle regole che dobbiamo far nostre e rispettare, il Partito Sardo d’Azione è da sempre impegnato a divulgare queste idee, si, perché sembrerebbe quasi, che quello che stiamo dicendo da più di novant’anni, sia tutto d’un tratto diventato dominio delle varie fazioni indipendentiste sarde, e dei partiti nazionali che si “fregiano” di queste idee.
Diciamolo ai Sardi e spieghiamo meglio cosa stiamo facendo per la nostra terra, e quanto siamo continuamente osteggiati dai così detti partiti nazionali, all'interno della coalizione della quale attualmente facciamo parte... no, così non può durare !!
La Vita, con la V, è innanzitutto Sangue-Suolo-Spirito,
realizzazione razziale della propria Comunità, della propria lingua, del
proprio Popolo, della propria Nazione! La Valle d'Aosta e il Trentino Alto Adige ce l'hanno fatta..... e noi cosa aspettiamo ???
Ce la faremo mai a capirlo?
Il PSD’Az è tutto questo…attiviamoci mettendoci più impegno
e proviamo a uscire dal torpore.
Fortza Paris
1 commento:
La maggioranza dei partiti che ora sbandierano la “Sardità”, non hanno voluto sottoscrivere quella mozione presentata nell’attuale legislatura dall’On. Maninchedda. Dove si dice proprio così. Che «del territorio della Sardegna decidono i sardi e non lo Stato italiano». E che la giunta deve impegnarsi «a guidare la Sardegna verso una piena e compiuta indipendenza, avviando con lo Stato italiano una procedura di disimpegno istituzionale che preveda un quadro articolato di indennizzi per la Nazione sarda, in ragione di tutte le omissioni, i danni e le sperequazioni che la Sardegna ha subito prima dal Regno d’Italia e poi dalla Repubblica italiana». Non autonomia ma: «indipendenza».. E poi di cosa ci meravigliamo...servi nella nostra stessa casa. su Riflessioni dal Consiglio Nazionale di Bosa
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