La follia degli
inceneritori come metafora della miopia della classe politica
Termovalorizzatore di Darmstadt Assia Germania |
Termovalorizzatore Tossilo Macomer |
Mediocrità dei nostri
tempi e sue molteplici espressioni: dalla civilissima Germania prediligiamo acquisire le politiche
di austerity quando a ben vedere si potrebbe studiare meglio quel
Paese ad esempio nel campo del trattamento dei rifiuti.
Tema
sul quale il proverbiale rigore teutonico si esprime al pieno servizio
dell’ambiente. Una delle migliori iniziative che si sta intraprendendo è quella
della dismissione degli inceneritori,. Bis zum Jahr 2020 sollen 28 neue Anlagen zur Müllverbrennung in
deutschen Landen errichtet und sechs weitere ausgebaut werden. Da fonte governativa tedesca (Sino al 2020 dovrebbero essere costruiti altri 28 nuovi impianti di incenerimento, mentre sei vecchi impianti verranno dismessi).
a
favore di un ciclo di trattamento dei rsu che muove dalla raccolta
differenziata spinta passando per sistemi ad emissione zero, riciclo, recupero
e riuso sistematico dei materiali.
Ma senza rischiar la
vertigine di viaggi oltre confine basterebbe studiare il caso
di Vedelago (Tv) per
comprendere cosa si potrebbe fare in Sardegna –a Tossilo come a Macchiareddu –
e cosa non si dovrebbe fare. Ciò che non si dovrebbe fare è mantenere – tanto
meno in questo stato di obsolescenza – gli inceneritori esistenti.
Neppure pensare a
nuovi impianti o a eventuali revamping. Innanzitutto
perché gli inceneritori producono diossine in quantità industriali, poi perché nulla
si crea e nulla si distrugge, ergo ciò che entra in impianto solo
apparentemente scompare anzi
si trasforma in polveri e nano particelle, con gli ulteriori rischi che ciò
comporta per la nostra salute.
A Vedelago sono
arrivati a percentuali di raccolta differenziata
superiori al 90% e
nell’impianto di trattamento a bassa temperatura si producono materiali
plastici di pregio per l’edilizia (la cd. sabbia sintetica) e nuove plastiche
che tornano sul mercato creando indotto, ulteriore lavoro e
reddito. Un impianto di questo tipo costerebbe poco più di 8 mln di
euro contro i 42 mln previsti per il
rinnovamento del solo impianto di Tossilo. Creerebbe occupazione
diretta per oltre 100 unità contro i 35 dell’inceneritore esistente,
eliminerebbe definitivamente l’impatto ambientale sul territorio, lascerebbe un
residuo pari ad appena il 5% contro l’attuale 14/25% di polveri.
Dove sta allora la
follia (se così si può dire)? Nel rifiutarsi ottusamente di cogliere questa
opportunità, le alternative anche quando stanno sotto il nostro naso. O forse
la partita è un’altra: quella del giro di soldi di appalti ultramilionari,
degli interessi forti che ruotano attorno agli inceneritori.
Ma una nuova
politica cosa dovrà
fare se non prediligere l’interesse pubblico su quello delle lobby? E da questo
punto di vista lavoro ed ambiente possono e debbono stare insieme.
Michele Piras
Coordinatore regionale
SEL Sardegna
15 febbraio 2012
Vendola Segretario Nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà e Presidente della Regione Puglia, in questo video dice: DOBBIAMO COSTRUIRE UN CICLO MODERNO DELLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI, E ABBIAMO UN NUMERO COMPLESSIVO DI 5 TERMOVALORIZZZATORI CHE CI FANNO GUARDARE CON TRANQUILLITA' AL FUTURO.
p.s. Qualcuno mi spieghi cosa vogliono (SEL) veramente !!!!
Vendola Segretario Nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà e Presidente della Regione Puglia, in questo video dice: DOBBIAMO COSTRUIRE UN CICLO MODERNO DELLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI, E ABBIAMO UN NUMERO COMPLESSIVO DI 5 TERMOVALORIZZZATORI CHE CI FANNO GUARDARE CON TRANQUILLITA' AL FUTURO.
p.s. Qualcuno mi spieghi cosa vogliono (SEL) veramente !!!!
1 commento:
La classe operaia.
Certo che parlare di follia... rivolgendosi alla classe politica tutta, è come volersi dare la zappa ai propri piedi. Si perché, se non ricordo male anche l’attuale coordinatore di SEL, e a suo tempo Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista, ebbe, dopo un mio preciso invito, modo, di vedere in che stato era a quei tempi il nostro impianto,parlo del lontano anno 2005, tanto che dopo averlo visitato di persona ebbe l'ispirazione di paragonarlo a un girone Dantesco tratto dalla Divina Commedia, inviando l'articolo agli organi di stampa per evidenziare lo stato di obsolescenza in cui già da allora versava la struttura dell'Impianto di Tossilo. Mi chiedo ora, dopo tutto questo tempo,cosa ha provato lui a fare nel merito, affinchè quella situazione potesse cambiare, salvaguardando così la salute di "quegli operai e della popolazione tutta"? Credo che non abbia mosso dito, solo ora che si stanno avvicinando le varie campagne elettorali, lo vediamo nuovamente coinvolto nella propaganda dell'attuale partito di appartenenza. Così non va bene, è troppo comodo, cavalcare l'onda che mira a suggestionare emotivamente l'elettorato, sapendo benissimo che l'argomento Inceneritore, è molto populista. Chiedo se in tutto questo chiacchierio, siano anche state prese in considerazione, le varianti, che vedono gli operai di quell'impianto nella reale possibilità di perdere il proprio lavoro. Tengo a precisare al Coordinatore di SEL, che in Impianto operano ben 50 unità lavorative e non 35 come lui ha inconsapevolmente descritto, e che non mi trova assolutamente d’accordo quando parla della reale possibilità di implementare tali unità. Questa si che è una follia, ricordo anche che per il nostro attuale contratto CCNL, il 3° livello di un operaio, costa annualmente all’azienda la bellezza di ben 30.000,00 euro l’anno, ci dovrebbe spiegare come intende pagare le eventuali 50 nuove assunzioni, visto che creerebbe, con l’impianto simil Vedelago ulteriore occupazione! A titolo informativo, da fonte sindacale della Provincia di Treviso, voglio si sappia che agli operai di quel santuario così tanto pubblicizzato, non è permesso di iscriversi a nessun tipo di organizzazione sindacale, e nel caso ci fosse già l’iscrizione, si viene gentilmente invitati ad annullare la delega. Sarebbe questo il nuovo modello di lavoro che ci vogliono propinare ? Ebbene, ne possiamo sicuramente fare a meno, dai politici locali e da quelli che sono del territorio anche se emigrati, vorremmo molta più chiarezza e meno ideologia.
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