venerdì 17 febbraio 2012

A chi attribuire la vera follia?


La follia degli inceneritori come metafora della miopia della classe politica

PostDateIcon 15 febbraio 2012 | PostAuthorIcon Autore: Michele Piras
Termovalorizzatore di Darmstadt Assia Germania
Termovalorizzatore Tossilo Macomer
Mediocrità dei nostri tempi e sue molteplici espressioni: dalla civilissima Germania prediligiamo acquisire le politiche di austerity quando a ben vedere si potrebbe studiare meglio quel Paese ad esempio nel campo del trattamento dei rifiuti.

Tema sul quale il proverbiale rigore teutonico si esprime al pieno servizio dell’ambiente. Una delle migliori iniziative che si sta intraprendendo è quella della dismissione degli inceneritori,. Bis zum Jahr 2020 sollen 28 neue Anlagen zur Müllverbrennung in deutschen Landen errichtet und sechs weitere ausgebaut werden. Da fonte governativa tedesca (Sino al 2020 dovrebbero essere costruiti altri 28 nuovi impianti di incenerimento, mentre sei vecchi impianti verranno dismessi).
  a favore di un ciclo di trattamento dei rsu che muove dalla raccolta differenziata spinta passando per sistemi ad emissione zero, riciclo, recupero e riuso sistematico dei materiali.
Ma senza rischiar la vertigine di viaggi oltre confine basterebbe studiare il caso di Vedelago (Tv) per comprendere cosa si potrebbe fare in Sardegna –a Tossilo come a Macchiareddu – e cosa non si dovrebbe fare. Ciò che non si dovrebbe fare è mantenere – tanto meno in questo stato di obsolescenza – gli inceneritori esistenti.
Neppure pensare a nuovi impianti o a eventuali revamping. Innanzitutto perché gli inceneritori producono diossine in quantità industriali, poi perché nulla si crea e nulla si distrugge, ergo ciò che entra in impianto solo apparentemente scompare anzi si trasforma in polveri e nano particelle, con gli ulteriori rischi che ciò comporta per la nostra salute.
A Vedelago sono arrivati a percentuali di raccolta differenziata superiori al 90% e nell’impianto di trattamento a bassa temperatura si producono materiali plastici di pregio per l’edilizia (la cd. sabbia sintetica) e nuove plastiche che tornano sul mercato creando indotto, ulteriore lavoro e reddito. Un impianto di questo tipo costerebbe poco più di 8 mln di euro contro i 42 mln previsti per il rinnovamento del solo impianto di Tossilo. Creerebbe occupazione diretta per oltre 100 unità contro i 35 dell’inceneritore esistente, eliminerebbe definitivamente l’impatto ambientale sul territorio, lascerebbe un residuo pari ad appena il 5% contro l’attuale 14/25% di polveri.
Dove sta allora la follia (se così si può dire)? Nel rifiutarsi ottusamente di cogliere questa opportunità, le alternative anche quando stanno sotto il nostro naso. O forse la partita è un’altra: quella del giro di soldi di appalti ultramilionari, degli interessi forti che ruotano attorno agli inceneritori.
Ma una nuova politica cosa dovrà fare se non prediligere l’interesse pubblico su quello delle lobby? E da questo punto di vista lavoro ed ambiente possono e debbono stare insieme.
Michele Piras
Coordinatore regionale SEL Sardegna

15 febbraio 2012
Vendola Segretario Nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà e Presidente della Regione Puglia,  in questo video dice: DOBBIAMO COSTRUIRE UN CICLO MODERNO DELLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI, E ABBIAMO UN NUMERO COMPLESSIVO DI 5 TERMOVALORIZZZATORI CHE CI FANNO GUARDARE CON TRANQUILLITA' AL FUTURO.


p.s. Qualcuno mi spieghi cosa vogliono (SEL) veramente !!!!

1 commento:

Franco Cappai ha detto...

La classe operaia.
Certo che parlare di follia... rivolgendosi alla classe politica tutta, è come volersi dare la zappa ai propri piedi. Si perché, se non ricordo male anche l’attuale coordinatore di SEL, e a suo tempo Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista, ebbe, dopo un mio preciso invito, modo, di vedere in che stato era a quei tempi il nostro impianto,parlo del lontano anno 2005, tanto che dopo averlo visitato di persona ebbe l'ispirazione di paragonarlo a un girone Dantesco tratto dalla Divina Commedia, inviando l'articolo agli organi di stampa per evidenziare lo stato di obsolescenza in cui già da allora versava la struttura dell'Impianto di Tossilo. Mi chiedo ora, dopo tutto questo tempo,cosa ha provato lui a fare nel merito, affinchè quella situazione potesse cambiare, salvaguardando così la salute di "quegli operai e della popolazione tutta"? Credo che non abbia mosso dito, solo ora che si stanno avvicinando le varie campagne elettorali, lo vediamo nuovamente coinvolto nella propaganda dell'attuale partito di appartenenza. Così non va bene, è troppo comodo, cavalcare l'onda che mira a suggestionare emotivamente l'elettorato, sapendo benissimo che l'argomento Inceneritore, è molto populista. Chiedo se in tutto questo chiacchierio, siano anche state prese in considerazione, le varianti, che vedono gli operai di quell'impianto nella reale possibilità di perdere il proprio lavoro. Tengo a precisare al Coordinatore di SEL, che in Impianto operano ben 50 unità lavorative e non 35 come lui ha inconsapevolmente descritto, e che non mi trova assolutamente d’accordo quando parla della reale possibilità di implementare tali unità. Questa si che è una follia, ricordo anche che per il nostro attuale contratto CCNL, il 3° livello di un operaio, costa annualmente all’azienda la bellezza di ben 30.000,00 euro l’anno, ci dovrebbe spiegare come intende pagare le eventuali 50 nuove assunzioni, visto che creerebbe, con l’impianto simil Vedelago ulteriore occupazione! A titolo informativo, da fonte sindacale della Provincia di Treviso, voglio si sappia che agli operai di quel santuario così tanto pubblicizzato, non è permesso di iscriversi a nessun tipo di organizzazione sindacale, e nel caso ci fosse già l’iscrizione, si viene gentilmente invitati ad annullare la delega. Sarebbe questo il nuovo modello di lavoro che ci vogliono propinare ? Ebbene, ne possiamo sicuramente fare a meno, dai politici locali e da quelli che sono del territorio anche se emigrati, vorremmo molta più chiarezza e meno ideologia.