mercoledì 19 novembre 2014

Allarmismi, senza confronto.

Non è giusto pertanto diffondere notizie distorte e fare dell’inutile allarmismo. Soprattutto dopo aver dimostrato in tanti anni che sulle alternative dello smaltimento e sul recupero dei rifiuti, si son fatte e dette finora solo parole (ricordate per caso Vedelago e Tergu, mi chiedo come mai non se ne parla più ???)

domenica 26 ottobre 2014

"Rifiuti zero" in un mondo possibile, mai!


Il “rifiuto secco” va incenerito come si fa ovunque nel mondo.




A Vienna, l'inceneritore svetta, variopinto, in mezzo alla città, ed è luogo di visita per i turisti curiosi. Lo stesso in tutti gli altri Paesi dell'Unione Europea ( a parere dei pseudo ambientalisti, in Europa sono tutti pazzi): sono di salute cagionevole gli altri che hanno gli inceneritori, coi quali trattano l'80% dei loro rifiuti solidi urbani?

sabato 4 ottobre 2014

L'evoluzione dell'ipocrisia, avere la faccia come il culo!

Contro l'ipocrisia di chi "è contrario per principio"
"Perché, a guardare bene le cose, di questo si tratta”.
Accanto alla ragionevole preoccupazione per la salvaguardia dell’equilibrio ecologico (che condivido pienamente) e per il giusto peso degli enti locali e dei cittadini,  nell’insieme del processo decisionale, vegeta e prospera  un fondamentalismo(ambientalista) che si oppone a tutto e che, spesso, diventa l’ostacolo ad una piena comprensione del merito delle questioni. Insomma, talvolta, ho l’impressione che si discute del Termovalorizzatore o, per citare un altro esempio, dell’impianto eolico di Borore piuttosto che del fotovoltaico, come se si stesse parlando di una centrale nucleareUtilizzo il paradosso per rendere più esplicito il mio punto di vista".


venerdì 12 settembre 2014

saRDOS ISCHIDADE DAE SU SONNU !



 

RIFORMA DEL TITOLO V. IL GOVERNO VUOLE (S)VENDERE I SERVIZI VITALI DELL’ITALIA



Acqua, luce e gas. Attraverso la riforma del titolo V della costituzione italiana il Governo vuole espropriare le regioni per poi vendere questi servizi all’estero, probabilmente consegnandole in mani arabe o cinesi.

giovedì 11 settembre 2014

Ecco dove dovrebbero andare a protestare i "pseudoambientalisti" nostrani, li troverebbero l’aria adatta per il loro fiato!

Inquinamento, in Cina il 90% delle città oltre il limite di sicurezza

Su 161 centri abitati, 152 non rispettano gli standard minimi imposti dal governo. Le dieci più a rischio: Xingtai, Shijiazhuang, Baoding, Tangshan, Handan, Hengshui, Jinan, Langfang, Xìan e Tianjin. Il ministero delle Finanze investirà più di un miliardo di euro per intervenire

SHANGHAI –Settembre 2014
Sono quasi tutte inquinate, senza aria, oltre il limite. Una nebbia fitta tra le strade, in Cina più del 90 per cento di 161 città prese in esame non raggiungono i valori di qualità dell'aria posti dal governo.

mercoledì 10 settembre 2014

La fabbrica delle paure generata dall’ideologia ecologista e pseudoambientalista.

Salva il pianeta SUICIDATI !











Le ideologie hanno un comune denominatore, quello di falsare la realtà, la concretezza, non tenere conto dei fatti. Gli ecologisti o pseudoambientalisti sono degli ideologi superlativi.
Eppure quasi tutti gli argomenti che portano avanti le lobby ecologiste sul cambiamento climatico sono o si sono rilevate delle bufale, da alcuni anni  si producono inchieste a valanga per smascherare i falsi allarmi dei movimenti ecologisti.

venerdì 27 giugno 2014

Se questo non è impegnarsi per i Sardi allora cos'è ?


Abbanoa, ricapitalizzazione da 83 milioni. Subito anche la revisione delle tariffe
Articolo pubblicato da Sardiniapost.it   il 27 giugno 2014
Abbanoa si avvia verso la definitiva salvezza attraverso una ricapitalizzazione da 83 milioni decisa ieri dalla giunta di Francesco Pigliaru su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, delegato anche alla gestione del servizio idrico integrato. Maninchedda ha poi fissato una road map complessiva degli interventi strutturali da avviare per la riorganizzazione societaria, sia sul fronte del management che rispetto ai servizi. Tra le priorità, “la revisione delle tariffe” si legge nella delibera approvata dall’Esecutivo.
Con gli 83 milioni stanziati dalla Regione perde consistenza la richiesta di fallimento presentata contro Abbanoa dalla Procura di Nuoro e poi passata, per competenza, a quella di Cagliari. “Dinanzi all’imminenza della discussione – spiega l’assessore in una nota – la Giunta conferma con atti di voler ricapitalizzare la spa e garantire la continuità del servizio realizzando anche le migliori condizioni affinché le aziende creditrici vengano pagate”. A seguire una riflessione sul riassetto: “Il voto di ieri è solo un primo passo verso lo sviluppo di una seria politica di investimenti e manutenzioni, ma puntiamo anche a migliorare il rapporto con i clienti”.
Su Abbanoa, Maninchedda aveva aperto da subito, all’indomani del suo insediamento in assessorato, un report sulla spa. Tanto che Carlo Marconi, l’ingegnere ex amministratore unico, si era dimesso nel giro di pochi giorni. La scorsa settimana la nomina di Alessandro Ramazzotti e adesso l’iniezione di liquidità per tappare le primi voragini finanziarie che si sono accumulate negli anni, portando la Procura di Cagliari ad aprire un fascicolo per peculato e abuso d’ufficio, benché nessun manager abbia ancora ricevuto alcun avviso di garanzia. L’indagine è in mano al pm Giangiacomo Pilia.
Al momento, l’unica eredità positiva che può raccogliere Maninchedda è la chiusura in attivo del bilancio consuntivo 2013, dopo una gestione in cui le risorse per gli investimenti sono state spostate sulla spesa corrente diventata troppo elevata. Lo rilevò il collegio dei revisori spingendo la Procura a fare chiarezza. Per la ricapitalizzazione, l’assessore ai Lavori pubblici ha invece blindato ogni mossa allegando alla delibera votata ieri sia la relazione dell’ex Ato (l’Autorità di controllo) che la ricostruzione finanziaria a firma della Sfirs, il braccio economico della Regione.
“La Giunta – si legge ancora nella nota di Maninchedda – prosegue in questo modo l’azione di impulso al risanamento e al rilancio della società perseguito intensamente negli ultimi tre mesi”. Ciò vorrà dire anche “revisione delle tariffe”. Questi gli altri obiettivi: “Incremento degli incassi e delle letture relative al primo semestre 2014; compensazione debiti-crediti con oltre 100 Comuni della Sardegna; accordo sulla rateizzazione con i debitori principali; comunicazione delle banche della disponibilità allo stand still (cioè al blocco delle azioni esecutive richiesto appunto dai creditori”.
E se da Ramazzotti “ci si aspetta qualità, efficienza e capacità di sviluppo – sottolinea l’assessore”, l’amministratore unico avrà anche il compito di avviare il piano di riorganizzazione che Maninchedda ha chiesto all’advisor Deloitte. Si punta a “deverticalizzare la società con la conseguente distribuzione delle deleghe e delle procure a diversi dirigenti”. Insomma, niente più cerchi magici, come aveva denunciato al pm il collegio dei revisori. “Siamo davanti – prosegue il titolare dei Lavori pubblici – a risultati inimmaginabili solo qualche mese fa. Abbanoa è viva e la sua ristrutturazione può essere un’occasione di crescita per la Sardegna. Ci vorrà qualche anno, ma un serio rilancio è indispensabile, possibile e doveroso”.
Maninchedda non rinuncia a una stoccata finale sull’attività della spa dalla sua nascita. “Con la delibera di ieri finisce l’ipocrisia di una Regione che prima ha imposto il gestore Unico alla Sardegna, poi ha fatto finta che fosse altro da sé e non lo ha capitalizzato come aveva promesso di fare. Anzi, ha imposto tariffe tali da generare passività senza mai erogare quote di finanziamento adeguate alla necessità delle manutenzioni. Nonostante tutto questo, la società è riuscita a garantire il servizio e a ridurre l’indebitamento. La fuga dalle responsabilità è un capitolo chiuso”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

martedì 17 giugno 2014

Il lavoro è un diritto non un privilegio.

Ottana 16 giugno 2014          
                                                             


Il mio intervento come segretario territoriale al XVI° congresso della UIL a Ottana.

Emergenza sociale: il lavoro è un diritto non un privilegio.

Buongiorno a tutti, 
La disoccupazione è alle stelle, l’economia al collasso, le poche infrastrutture rimaste sono ridotte all’osso e lo spettro dello spopolamento del nostro territorio è sempre in agguato, un territorio che soffre, e che cede giorno dopo giorno sotto i colpi di una profonda crisi economica e sociale, da noi nel centro Sardegna ancora più pesante rispetto alla già grave recessione in atto a livello regionale. Per noi diventa un’obbligo salvaguardare e consolidare i settori e le attività produttive esistenti. 
                             
                    Questa è una vera emergenza: bisogna muoversi uniti.
Recentemente, i segretari confederali del Nuorese unitariamente hanno lanciato “la vertenza per la Sardegna centrale” e credo che dovremmo prendere in seria considerazione la grande emergenza che tocca tutte le categorie a prescindere dalla loro vocazione politica e sindacale. Il grande bisogno di lavoro non ha colore, ma è un diritto che ci coinvolge tutti indistintamente, legato alla mera sopravvivenza di un territorio intero. Si.. parlare di sopravvivenza non è esagerato ma rispecchia fedelmente quello che purtroppo centinaia di famiglie e di giovani disoccupati devono affrontare tutti i santi giorni.
Dall’altra parte dobbiamo però combattere con un’eccessivo superficialismo, legato al NO a tutto, del quale si fanno promotori i vari comitati che spesso dimenticano con chi hanno a che fare, visto che la loro predica arriva da condizioni di assoluta agiatezza, che li porta a non vedere oltre il loro naso. Non immaginano certo cosa significhi per un lavoratore la perdita del lavoro e le conseguenze che da questo ne derivano, la perdita della dignità stessa dell’uomo, l’incapacità materiale di poter mettere su famiglia e di poterla sostentare al fine di dare una migliore possibilità di vita ai propri figli….. no loro non hanno mai vissuto situazioni del genere e se ne guardano bene dal confrontarsi con la realtà, sapendo che tanto a loro non accadrà mai! Quasi insensibili al mondo della disoccupazione e dell’estremo disagio dovuto alle continue chiusure, siano esse di grandi che piuttosto di piccole imprese. Ebbene non lo accettiamo pur confrontandoci, ma non possiamo far passare l’idea che il loro pensiero sia oro colato e nello stesso tempo non dobbiamo sottovalutarli, perché altrimenti costoro ci portano davvero alla rovina. Spesso nelle loro ideologie, anche se malcelata, esiste una sorta di ipocrisia contagiosa, che riveste i panni del populismo che facilmente può far leva su coloro che non si possono informare, sull’ignoranza, che avvolge tutto il mondo dei movimenti a salvaguardia dell’ambiente, del quale loro si definiscono i paladini. Lo contesto nel modo più assoluto, siamo noi i veri ambientalisti….. che con il ragionamento logico vogliono migliorare le condizioni di tutti senza precludere però tutte le possibili migliorie tecnologiche. 
“Ristrutturiamo immediatamente l’impianto di termovalorizzazione e consentiamo ai lavoratori della Tossilo S.p.A. di proseguire nella loro attività di grande impegno a tutela dell’ambiente che ci circonda”. 
Questa è la richiesta che come Segretario Territoriale della Uiltrasporti di Nuoro, rivolgo alle autorità preposte dopo che i sostenitori del “NO” a prescindere hanno avviato all’attenzione del Presidente della Regione Sardegna una lettera di moratoria per la dismissione immediata degli impianti di incenerimento e non solo, presentandosi con un “sit in” alle porte dello stesso impianto per chiederne l’immediata chiusura.
                               SIA CHIARO UNA VOLTA PER TUTTE:
“Non c’è nessun disastro ambientale in atto, l’unico inquinamento a Tossilo e nel suo territorio è quello del terrorismo pseudoambientalista, che da sempre ho avuto modo di denunciare e contrastare. Terrorismo che ha portato al territorio del Marghine e del Nuorese a un’ulteriore mazzata con la perdita di posti di lavoro in tutti i settori e la chiusura di attività già fiaccate dalla crisi. Occorre però e questo è bene che si sappia, sgombrare il campo da falsi pregiudizi e convenire sul fatto che senza piani ed impiantistica si rischia di favorire le organizzazioni criminali operanti nel campo degli smaltimenti dei rifiuti illegali, e questo non possiamo certo permettercelo!
A parer mio, sono senza senso le richieste di chiusura avanzate da alcuni comitati ambientalisti, non hanno la benché minima prova di inquinamento, “sono altre le realtà dove l’inquinamento ambientale è stato rilevato ed è risultato dannoso per la salute, non certo nel territorio del Marghine”. Se poi la volontà è quella di chiudere a prescindere il nostro impianto, lo si dica chiaramente e chi di dovere se ne assuma le responsabilità, ma come lavoratori e cittadini vi esortiamo a dirci anche quale modello alternativo di sviluppo sostenibile si intende garantire nell’immediato ai lavoratori e alle popolazioni che usufruiscono di un servizio così importante come lo smaltimento dei rifiuti, in una realtà già fiaccata da scelte dettate da preconcetti ideologici e imposte ad un’intera popolazione”. 
Cari amici e colleghi, il mio vuole essere un’ulteriore incitamento a non tirare i remi in barca accettando a priori l’ineludibile, il mio è un’accorato appello per ritrovare una maggiore coesione sindacale per combattere in maniera decisa contro l’ipocrisia dei falsi ambientalisti. 

Grazie per l’attenzione.

                                                               Il Segretario territoriale Uiltrasporti  
Nuoro                                              
                                                                                    Cappai Franco


giovedì 22 maggio 2014



L’impianto  Termovalorizzazione di Tossilo Macomer.

Vogliamo continuare a lavorare, non vogliamo essere assistiti da nessuno, la nostra dignità non ha prezzo e combatteremo contro chi vuole la chiusura del nostro impianto fino alla fine. Ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità, mandare a casa gli operai ….. senza nessun dato scientifico che avvalli questa teoria…di questi tempi ci vuole davvero coraggio!

La risposta ai rischi industriali non significa per forza l’impedimento a fare, ma la capacità di saperli governare. Il nostro Paese ha conoscenze, tecnologia, esperienza per riuscirvi ed ha una delle più severe legislazioni a tutela dell’ambiente e della sicurezza dei territori. Nel nostro caso ci troviamo invece di fronte a situazioni incomprensibili (create ad hoc dai vari comitati) perché il principio di precauzione viene usato in modo da proibire qualsiasi nuovo progetto anche se legittimo e viene adottato per difendere l’idea che ciascuno abbia il diritto di veto nei confronti di qualsiasi iniziativa, io non ci stò.

Le sfide a mio parere, si devono affrontare e vincere, con competenze e tecnologie avanzate, rispetto per le leggi e i regolamenti sulla tutela dell’ambiente. Il fattore di rischio non può diventare un tabù e troppo spesso un alibi che permette a chiunque di imporre il “No” a progetti utili per la società intera. La sindrome del “NO” a priori, si combatte così: con la serietà e il rispetto della legge.
Come spesso succede, un conto sono gli slogan e le dichiarazioni fatte per raccogliere il malcontento della popolazione e trasformarlo in voti, un conto è la realtà quotidiana dell’amministrazione di un Comune, di una Regione o di una Nazione.
Il problema è che (per alcuni) è facile annunciare ai quattro venti la chiusura di un impianto così importante come il nostro, altra questione è farlo davvero, a Macomer  ha chiuso un’altra azienda la Saget, mi rattrista, abbiamo spesso collaborato con loro. Aumentare la quota del riciclaggio (che peraltro auspico) è un processo lento e laborioso, mentre la quantità di rifiuti prodotti giornalmente resta ingente.
A voi le dovute conclusioni, io da parte mia, anche in qualità Segretario territoriale della Uiltrasporti di Nuoro l’ho già fatto, non lascerò nulla di intentato per salvaguardare il lavoro e l’ambiente.

Vogliamo continuare a lavorare !

 Nuoro

                                                                                                                        

 Il Segretario Territoriale  
        Cappai  Franco

mercoledì 22 gennaio 2014

La mia terra.



La mia terra.

La Sardegna per me, oltre ad essere il mio territorio di origine è anche il luogo dell’anima al quale sono visceralmente legato, tanto d'aver scelto di rientrare dall’emigrazione tedesca negli anni 80, pur non avendo aimè nessuna prospettiva di lavoro, ma con la forte consapevolezza che i miei figli nati nel nord Europa, avrebbero avuto la fortuna (e io la considero davvero tale) di crescere nella terra dei loro avi. Può essere anche criticato, ma è un sentimento che prescinde da tutte le logiche razionali, sono e mi sento spiritualmente legato alla mia terra e a tutto il suo immenso universo, che non cambierei per nessuna ragione al mondo. Auspico vivamente che chi nella propria vita ha provato le stesse sensazioni, sappia quanto possiamo essere decisivi se anteponiamo questo sentimento a tutte le tentazioni e sirene (politiche) che da troppo tempo bloccano volutamente il nostro sviluppo e ci costringono ad andar via dai nostri più grandi affetti.

Uniti si vince, Fortza Paris.