giovedì 12 settembre 2013

Ambientalismo peloso!

 Si deve sapere!



 E’ da tanto che non parlavo del problema di coloro che dicono ”No a tutto”e nel nostro caso “No all’Inceneritore”, comunque per una corretta informazione mi sento in dovere di riavviare la discussione: A Zurigo

venerdì 26 luglio 2013

E c'è..... chi invece accetta come ineluttabile la condizione presente....... lo Stato che c’è.

Non accettare provocazioni e avere un’idea di Stato.
Tratto dal blog "Sardegna e libertà"
26 LUGLIO 2013










Si sono moltiplicate in queste ore le provocazioni personali. Mi attribuiscono di tutto. Sono riprese le lettere anonime. Insomma, tutto il consueto fuoco di interdizione che si sviluppa quando la lotta politica trova uno snodo non banale.

martedì 2 luglio 2013

La chiarezza e l’onestà intellettuale sono virtù……purtroppo poco rivalutate !

Carbone a Ottana e responsabilità politiche.

Tratto dal sito “Sardegna e Libertà”
2 LUGLIO 2013 

  
Ho assistito in silenzio alle polemiche del fine settimana sulla centrale a carbone a Ottana.
Mi è parso di aver visto un film dell’assurdo.
Uomini politici e istituzioni che si scagliano contro un progetto industriale come se quel progetto fosse frutto di una volontà imprenditoriale prevaricatrice (lascio da parte i medici-politici).

sabato 29 giugno 2013

Si è mai pensato a un impianto di cremazione ?

In cimitero torna l’emergenza sepolture

Macomer, vecchio camposanto senza più spazi e nuovo progetto ancora al palo: il Consiglio nominerà una commissione.




      In Italia esistono da moltissimi anni gli impianti di cremazione, perchè non predisporre un progetto che potrebbe risolvere il problema degli spazi cimiteriali del nostro territorio, si perchè il problema dell'emergenza sepolture riguarda anche altri paesi e non solo Macomer.La cremazione, dopo I’inumazione, è il rituale più seguito nel mondo e le sono proprie caratteristiche etiche e pratiche perché: è frutto di una scelta personale;è versatile quanto a cerimonia e collocazione delle ceneri; non inquina;fa guadagnare spazio nei cimiteri; e riduce i costi per il singolo e per la collettività.

      Perchè non pensarci seriamente e civilmente, potrebbe essere una reale possibilità alla soluzione del problema.

      lunedì 10 giugno 2013

      Qualcuno aveva dubbi sulla concretezza del nuovo sindaco di Macomer ? Eccovi serviti !

      Tossilo, allarme di Succu sui fondi per l’area di crisi

      Secondo il nuovo sindaco di Macomer sarebbe in atto un tentativo di scippo «Siamo pronti a difendere con tutti i mezzi ciò che appartiene al territorio


           La Nuova Sardegna:  Tito Giuseppe Tola








          MACOMER 10 giugno 2013. Le critiche e le valutazioni espresse dal presidente della Provincia, Roberto Deriu, sull’accordo di programma per l’area di crisi di Tossilo nasconderebbero il tentativo velato di mettere mano sui fondi non spesi destinati agli interventi nella zona di Macomer. Il sindaco, Antonio Succu, non nasconde il sospetto che, quando si parla di «bilancio disastroso» e di «soluzioni come queste che nel concreto potrebbero essere non soluzioni», si stia pensando di gestire diversamente i soldi non spesi, dirottandoli magari altrove.

          martedì 4 giugno 2013

          lunedì 3 giugno 2013

          Carissima monnezza. E il Nord Europa ci ringrazia !

          Carissima monnezza. 
          Un terzo della Tares regalata agli stranieri, più scaltri di noi ! O no ?
          Quasi 350 milioni incassati dalla nuova tassa saranno spesi per pagare chi, all'estero, smaltisce la nostra immondizia.
          Lun, 03/06/2013
          Roma - Immaginate un muro largo un metro, alto due e lungo da Roma a Parigi. Per realizzarlo sarebbe sufficiente mettere in fila i metri cubi prodotti dall'immondizia che ogni anno l'Italia esporta verso il Nord Europa: 3,2 milioni di tonnellate.
          Un muro lungo mille chilometri all'anno.

          mercoledì 29 maggio 2013

          Salviamo l'esistente !

          Una politica più esplicitamente sociale.

          29 MAGGIO 2013     dal sito di “ Sardegna e Libertà “ di Paolo maninchedda


          Racconto tre cose che mi stanno preoccupando.
          Un grande gruppo della Gdo si vuole mangiare un negozietto. Perché? Per la logica del grande che mangia il piccolo. Chi aiuta i cannibali? Le banche, ovviamente, che negano la loro profonda immoralità e perseguitano il piccolo. Chi sono gli alleati degli alleati dei cannibali? Un vasto sistema burocratico che appena vede una segnalazione alla centrale rischi lavora non per recuperare ma per ammazzare.

          giovedì 23 maggio 2013

          Alla faccia degli ambientalisti di turno.

          Legambiente azionista nelle centrali a carbone di De Benedetti.

          Tratto dall'informatore ambientale in data 22 maggio 2013.

          Il profitto ha fregato anche loro !

          Centrale a carbone
          Dunque, Sorgenia, uno dei principali fornitori di energia in Italia, è parte dell’impero finanziario di Carlo De Benedetti, tessera numero uno del PD.

          domenica 19 maggio 2013

          Il sistema integrato dello smaltimento dei rifiuti funziona .. eccome!



          Gas serra: in calo quasi tutte le emissioni di gas climalteranti
           maggio 2013
          Nella gestione e trattamento dei rifiuti, le emissioni segnano un 
          – 15.9% e sembrano destinate a diminuire ulteriormente nei prossimi anni  per via della riduzione delle emissioni dallo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in discarica e al trattamento degli stessi negli impianti costantemente monitorati dagli organi preposti.

          Diminuiscono le emissioni italiane dei 6 gas serra e, nel 2011, calano  del 2.3%  rispetto all’anno precedente e del 5.8% rispetto all’anno base (1990), a fronte di un impegno nazionale di riduzione del 6.5% entro il periodo 2008-2012; e’ questo il dato comunicato dall’ISPRA,  nell’ ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) e del protocollo di Kyoto,   nell’ inventario nazionale delle emissioni in atmosfera dei gas serra per l’anno 2011. Anche le stime preliminari del 2012 prevedono un ulteriore calo del 4.2% rispetto all’anno precedente, per il perdurare della congiuntura economica negativa. I dati preliminari del 2012 rivelano una riduzione delle emissioni del 9.8% tra il 1990 e il 2012, pari a 50.9 milioni di tonnellate di COequivalente (Mt CO2eq).
          Questa riduzione, riscontrata a partire dal 2008, è la conseguenza di un mix di fattori:  riduzione dei consumi energetici e delle produzioni industriali a causa della crisi economica, crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico) ed incremento dell’efficienza energetica. Le emissioni dalle industrie energetiche e manifatturiere, che nel periodo 2008-2011 incidono mediamente per il 58.8% delle emissioni nazionali, si riducono del 15.5%, mentre quelle dei restanti settori si riducono del 5.1%. In particolare nel settore industriale le emissioni per la produzione del cemento, che nel 2008 incidevano per il 45.2% del settore, subiscono un declino del 22.0%.
          L’obiettivo del Protocollo di Kyoto va calcolato sulla media delle emissioni del quinquennio 2008-2012. Considerando le stime preliminari per il 2012, pari a 468.1 Mt CO2eq, la media annua delle emissioni di gas serra nel periodo 2008-2012, pari 497.8 Mt CO2eq, è superiore di 14.6 Mt CO2eq rispetto all’obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto. La stima del gap effettivo calcolato secondo le regole previste dal Protocollo (EU Emissions Trading Scheme) è in realtà pari a 22.8 Mt CO2eq. Rispetto alle stime degli anni passati tale gap risulta attualmente di entità ridotta e tale da consentire all’Italia di raggiungere l’obiettivo di Kyoto con uno sforzo limitato attraverso l’utilizzo dei crediti consentiti dai meccanismi flessibili del Protocollo (Emissions Trading, Clean Development Mechanisms) e dei crediti derivanti dalle attività forestali.
          Nel dettaglio, tra il 1990 e il 2011, le emissioni di tutti i gas serra passano da 519 a 489 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, variazione ottenuta principalmente grazie alla riduzione delle emissioni di CO2, che contribuiscono per l’85% del totale e risultano, nel 2011, inferiori del 4.7% rispetto al 1990.
          Le emissioni di metano (CH4) e di protossido di azoto (N2O) sono rispettivamente pari a circa il 7.5% e 5.5% del totale e sono in calo sia per il metano (-16.4%) che per il protossido di azoto (-28.1%). Gli altri gas serra, gas fluorurati quali idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC) e esafluoruro di zolfo (SF6), hanno un peso complessivo sul totale delle emissioni che varia tra lo 0.1% e l’1.9%; le emissioni degli HFC evidenziano una forte crescita, mentre le emissioni di PFC decrescono e quelle di SF6 mostrano un minore incremento.
          Emissioni settore per settore (1990-2011):
          I settori delle industrie energetiche e dei trasporti sono quelli più importanti, contribuendo a più della metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti. Rispetto al 1990, le emissioni di gas serra del settore trasporti sono aumentate del 15.4%, a causa dell’incremento della mobilità di merci e passeggeri; per il trasporto su strada, ad esempio, le percorrenze complessive (veicoli x km) per le merci sono aumentate del 44%, e per il trasporto passeggeri del 36%. Per il secondo anno consecutivo, però, si riscontra una riduzione delle percorrenze di merci ed anche i consumi energetici del settore, dopo aver raggiunto un picco nel 2007, sono in riduzione.
          Nello stesso periodo le emissioni delle industrie energetiche calano del 4.4%, a fronte di un aumento della produzione di energia termoelettrica da 178.4  Terawattora (TWh) a 227.7 TWh, e dei consumi di energia elettrica da 218.7 TWh a 313.8 TWh. Dall’analisi dell’andamento delle emissioni di CO2 per unità energetica totale, emerge che l’andamento delle emissioni di CO2negli anni ’90 ha seguito sostanzialmente quello dei consumi energetici; solamente negli ultimi anni si delinea un disaccoppiamento delle curve, dovuto principalmente alla sostituzione di combustibili a più alto contenuto di carbonio con il gas naturale nella produzione di energia elettrica e nell’industria e ad un incremento dell’utilizzo di fonti rinnovabili.
          Aumentano del 9.7% le emissioni energetiche dal settore residenziale e servizi . A questo proposito si può osservare che in Italia il consumo di metano nel settore civile era già diffuso nei primi anni ’90 e la crescita delle emissioni, in termini strutturali, è invece correlata all’ aumento del numero delle abitazioni e dei relativi impianti di riscaldamento oltre che, in termini congiunturali, ai fattori climatici annuali.
          Le emissioni del settore dell’industria manifatturiera diminuiscono del 29.6%prevalentemente in considerazione dell’incremento nel riutilizzo del gas naturale in sostituzione dell’olio combustibile per produrre energia e calore e per gli ultimi anni a seguito del calo della produzione industriale.
          Per quel che riguarda il settore dei processi industriali,  la riduzione segna un  - 17.4% . L’andamento è determinato prevalentemente dalla forte riduzione delle emissioni di N2O (-95.5%) nel settore chimico, grazie all’adozione di tecnologie di abbattimento nella produzione dell’acido nitrico e acido adipico.
          E’ invece del 17,7%, il calo riscontrato nel settore agricolo:  La riduzione principale si è ottenuta nelle emissioni dovute alla fermentazione enterica (-12.4%) e alle deiezioni animali (-21.0%) poiché sono diminuiti i capi allevati, in particolare bovini e vacche da latte, e, grazie a un minor uso di fertilizzanti azotati, anche alle emissioni dai suoli agricoli (-21.1%). Negli ultimi anni si è registrato un incremento della produzione e raccolta di biogas dalle deiezioni animali a fini energetici, evitando emissioni di metano dallo stoccaggio delle stesse.



          venerdì 10 maggio 2013


          A proposito di Termovalorizzatori, l'analisi di "Frost & Sullivan"


          Secondo l'istituto di ricerca e analisi statunitense "Frost & Sullivan", in Europa, il recupero di energia da rifiuti ha prodotto entrate per circa 4,22 miliardi di dollari e nel 2012 (3,2 miliardi di euro) e gli analisti stimano che questa cifra raggiungerà quota 4,94 miliardi di dollari nel 2016. Una crescita che, nel rispetto della gerarchia del sistema integrato, va nella direzione della sostenibilità della gestione dei rifiuti.
          Con la maggioranza degli impianti di termovalorizzazione da rinnovare, sempre secondo "Frost & Sullivan", nel rapporto si prevede che «l'Italia diventerà uno dei mercati più attraenti del vecchio continente tra il 2013 e il 2016». Nel nostro paese, spiegano gli analisti, ci sono oggi 55 termovalorizzatori, impianti waste-to-energy, o wte, dove la tecnologia a griglie è la soluzione dominante. Tuttavia, si stima che l'83,2% di questi inceneritori abbia più di dieci anni: pertanto, nel breve periodo, l'Italia dovrà puntare sulla modernizzazione delle vecchie tecnologie con "l'obiettivo di una maggiore efficienza energetica".
          «Le aziende di gestione dei rifiuti stanno gradualmente reindirizzando i solidi urbani dalle discariche verso l'impiego per la produzione di energia rinnovabile - spiega Monika Chrusciak, analista di "Frost & Sullivan"- a causa delle normative sulla limitazione delle discariche e degli incentivi per la riduzione delle emissioni di carbonio».
          Per gli analisti americani, in passato c'è stata una forte opposizione dei cittadini all'installazione di nuovi termovalorizzatori. Ora però gli inceneritori sono sempre più accettati, visto che le aziende produttrici «stanno costruendo unità moderne - sostiene il rapporto - che riducono l'inquinamento dell'aria».

          giovedì 11 aprile 2013

          Informazione e conoscenza troppo spesso strumentalizzata.


          Esistono ed esisteranno sempre gli strumentalizzatori...... anche delle malattie, che contribuiscono in modo poco scientifico, a creare disordine e allarmismi ingiustificati.

          Ma i tumori non erano causati dall’inquinamento?


          cina
          A quei tempi non esistevano ne industrie e nemmeno inceneritori !

          Aprile 2013 – 
          “Il cancro e’ la malattia piu’ intelligente di tutte ed ha sempre fatto parte della storia dell’umanita’ a partire dall’epoca preistorica. Ma, soprattutto, e’ sempre stato considerato come malattia a se’ stante, ben distinta dalle altre”.

          lunedì 8 aprile 2013

          1° obiettivo le candidature ????


          Tratto dal blog "Sardegna e libertà "

          Candidati e disoccupati: strategie della fame e strategie del superfluo. La trappola della Tabella F

          8 APRILE 2013  
          C’è chi, nel mezzo della peggiore crisi economica e sociale dal dopoguerra, non avverte la gravità della situazione ma continua con la sua agenda come se niente fosse.

          venerdì 5 aprile 2013

          Le conseguenze di scelte mai fatte !



          EMERGENZA AMBIENTALE / TENSIONE NEL FRUSINATE

          Ciociaria in rivolta contro i rifiuti di Roma
          Arrivano i camion: barricate a Colfelice

          Dopo 3 mesi di polemiche compattatori scortati dalla polizia, esplode la protesta. Porteranno 420 tonnellate al giorno

          Presidio contro i rifiuti di Roma a ColfelicePresidio contro i rifiuti di Roma a Colfelice
          COLFELICE (Frosinone) –Esplode la protesta in Ciociaria per l’arrivo dei camion con i rifiuti di Roma. Dopo tre mesi segnati da polemiche infuocate,ricorsi al tar e denunce, con i sindaci sul piede di guerra contro il decreto firmato dal ministro Corrado Clini, venerdì mattina sono arrivati i primi quattro compattatori dell’Ama che nel complesso dovranno portare 420 tonnellate al giorno d’immondizia e superare così l’emergenza nella città eterna. E subito i camion sono stati bloccati da una folla di residenti arrabbiati. Tensione con la polizia. Giovedì sera una comunicazione dell’Ama, firmata dal Direttore di esercizio Giovanni Fiscon, aveva confermato l’avvio dei conferimenti nell’impianto Saf mettendo in allarme le popolazioni del comprensorio.
          La polizia schierata in assetto anti sommossa alla discarica di ColfeliceLa polizia schierata in assetto anti sommossa alla discarica di Colfelice
          NO ALLA «PATTUMIERA» - L’impianto di Colfelice e l’area circostante sono presidiati dalle forze dell’ordine. Oltre 150 cittadini si sono ritrovati davanti all’impianto per impedire l’accesso dei camion. Presenti anche alcuni sindaci della zona. Già da giovedì sera la notizia dell’arrivo dei mezzi dell’Ama aveva creato preoccupazione nei comuni della Ciociaria. C’erano stati anche fitti incontri tra sindaci e avvocati per valutare gli sviluppo della situazione e cercare di mettere in campo nuove azioni per cercare di bloccare l’arrivo dell’immondizia da Roma. I sindaci temono che il territorio, dove già esistono 3 siti per rifiuti (oltre a Colfelice, il termovalorizzatore a San Vittore - dove giovedì c'è stato un grave incidente sul lavoro - e la discarica di Roccasecca) diventi la «pattumiera» di Roma, con rivolti negativi per l’ambiente e la salute dei cittadini.
          La prima rivolta anti rifiuti davanti all'impianto di trattamento rifiuti a Colfelice (Mariozzi)La prima rivolta anti rifiuti davanti all'impianto di trattamento rifiuti a Colfelice (Mariozzi)
          SITO BLINDATO - Venerdì mattina, temendo la reazione degli abitanti come era successo a fine gennaio, la polizia - su disposizione della Questura di Frosinone - ha attuato un piano di vigilanza della zona davanti all’impianto e delle strade adiacenti per evitare disordini e consentire l’applicazione del decreto del ministro Clini. Ma i primi due camion dell’Ama sono rimasti comunque bloccati.
          IL PRECEDENTE DI GENNAIO - E’ la seconda protesta (ma in tutto sono già 3 le manifestazioni con quella della Cia al casello di Frosinone) davanti all’impianto della Saf. La prima ci fu subito dopo la firma del decreto, a fine gennaio, quando centinaia di persone, tra cittadini, sindaci e rappresentanti delle associazioni del territorio, si ritrovarono all’ingresso del sito Tmb per bloccare i camion con l'immondizia attesi da Roma. Ma allora rimasero fermi, per alcune ore, in un clima assai teso, solo i compattatori impegnati nella raccolta in provincia di Frosinone.
          Striscioni contro i rifiuti di Roma a Colfelice Striscioni contro i rifiuti di Roma a Colfelice
          «UN ATTO VIOLENTO» -«Quello del ministro Clini è un atto di violenza nei confronti del nostro territorio», dice Rocco Renzi, presidente del Comitato di San Cataldo, frazione di San Giovanni Incarico, la località più vicina all’impianto tmb di Colfelice, dove risiedono circa seicento persone. «Siamo contro l’arrivo dei rifiuti di Roma e al fianco dei sindaci in questa battaglia a tutela del territorio e della salute dei cittadini. Lotteremo con decisione- aggiunge - e ci opporremo con tutte le nostre forze. Da anni viviamo una situazione grave con cattivi odori - conclude- e adesso ci portano anche i rifiuti di Roma».
          RISARCIMENTO DANNI - Il sindaco di Ceprano, Giovanni Sorge, annuncia una richiesta di risarcimento danni per il passaggio dei compattatori nel suo comune. «Siamo contrari anche noi - dichiara Sorge- e chiederemo un risarcimento per tutti i danni che provocherà il passaggio quotidiano dei camion. L’impianto potrebbe non riuscire a lavorare i rifiuti di Roma insieme a quelli della provincia di Frosinone e temo conseguenze per il territorio. Rischiamo di affogare nei rifiuti, come è accaduto a Napoli».
          GRANDE MOBILITAZIONE - Nei prossimi giorni ci sarà una nuova mobilitazione. «Ci stiamo organizzando - annuncia il sindaco di San Giovanni Incarico, Antonio Salvati, uno dei più agguerriti oppositori ai rifiuti di Roma insieme al suo “collega” di Colfelice, Bernardo Donfrancesco - per una grande manifestazione da tenersi nei prossimi giorni. Non ci sono le condizioni per portare i rifiuti a Colfelice e difenderemo con i denti il futuro del nostro territorio».