lunedì 6 febbraio 2012

Intervento Assemblea Sindacale provinciale

Impianto di Termovalorizzazione Tossilo


Ringrazio della possibilià che mi viene data di poter intervenire cercando di dare un contributo significativo alla comprensione di un argomento che mi vede coinvolto in prima persona, per arrivare a soluzioni praticabili adesso e non per parlare di ideologismi che purtroppo così male ultimamente hanno fatto al nostro territorio. Si, proprio di territorio voglio parlare mettendo in evidenza una problematica della quale spesso ci riempiamo la bocca ma per la quale difficilmente ci si vuole dedicare, dicendo tutta la verità, lo smaltimento dei rifiuti nella nostra Provincia.
Un problema che ci tocca tutti da vicino ma che, quasi a dimostrarne l’incompetenza, vogliamo il più possibile allontanare, spesso demandando ad altri territori il problema e i rifiuti stessi ( la teoria del nimby). Capite bene che così, i problemi non si risolvono ma si spostano solo  momentaneamente, creando una sorta di cane che si morde la coda, a maggior ragione vi faccio notare, per chi ancora non lo sapesse, che da quasi vent’anni insiste nel nostro territorio e per l’esattezza a Macomer nella zona industriale di Tossilo, un sistema consolidato dello smaltimento dei rifiuti della nostra provincia, che in tutti questi anni ha garantito un servizio primario che altri territori ci invidiano (vedi l’emergenza dei rifiuti nel Sassarese, dove le discariche sono al collasso e non sanno più dove portare i rifiuti). Non vogliamo e non permetteremo a nessuno, che si arrivi a una simile situazione. Da anni come tecnici e come sindacati, abbiamo chiesto che gli impianti venissero adeguati tecnologicamente vista la loro obsolescenza, per garantire agli operai che ci lavorano e all’ambiente circostante, le migliori certezze per il rispetto ambientale e per la sicurezza nel lavoro, di quei veri paladini dell’ambiente che ogni giorno, in completo anonimato, sono impegnati per tutti noi, in un lavoro sicuramente dignitoso ma altrettanto difficile e logorante. A tale proposito nel lontano anno 2000 abbiamo perso i finanziamenti di quasi 20 miliardi di lire, per l’incuria e la negligenza dei signori amministratori di quel periodo, che in concomitanza con i vari gruppi ambientalisti non avevano voluto decidere sul da farsi. Adesso ci troviamo in condizioni analoghe ma molto più urgenti e gravi, per quanto riguarda la sistemazione delle linee, che come potete immaginare sono diventate un ferrovecchio, che necessitano di interventi immediati per la ristrutturazione. Ci saremmo dovuti rassegnare, se non fossimo a conoscenza che anche per questi interventi sono stati già stanziati i finanziamenti dalla Regione Sardegna, pari a 42 milioni di euro,  solo esclusivamente ad uso del rewamping, e non come qualcuno vuole far credere, per altre attività del settore. In genere si dice che l’esperienza insegna, purtroppo non è così, continuiamo a essere oggetto di attacchi da parte dei cosidetti comitati del NO a prescindere e da varie fonti politiche che si stanno già preparando per la  prossima campagna elettorale, proponendo un’alternativa attualmente  irrealizzabile. Il sistema proposto è la diretta conseguenza di una raccolta differenziata che si attesta intorno al 85% ma che putroppo non è paragonabile con la nostra, e qui vengo a smentire coloro che affermano che impianti del genere precludano la differenziazione. NON E’ VERO, questa è solo disinformazione fuorviante, vedi la Regione Emilia Romagna che dall’ultimo rapporto dello smaltimento dei rifiuti per l’anno 2011, evidenzia che la differenziata ha superato l’indifferenziata, pur insistendo nella Regione stessa ben 8 inceneritori (termovalorizzatori) per cui lascio a voi  trarre le conclusioni. La disinformazione è spesso subdola e si vuole per forza far passare una teoria che adesso è impraticabile, noi come sindacati e come operai chiediamo in maniera molto forte che non si perdano questi finanziamenti che sono linfa vitale e ossigeno per il nostro territorio, chiedendo altresì che al contempo si attivino tutte le altre pratiche per il sistema integrato dello smaltimento dei rifiuti in Sardegna, facendo diventare il polo di Tossilo, un centro strategico nella ricerca delle migliori tecnologie del settore. Creando così le condizioni per nuovi posti di lavoro, dando risposte ai giovani, che purtroppo vediamo indignati e giustamente sfiduciati. Il nostro territorio deve trovare i giusti compromessi tra le attività industriali e il rispetto dell’ambiente, ma non affermeremo mai che l’una preclude l’altra, anzi, ben consci che con giuste valutazioni e appropriate scelte, queste siano assolutamente complementari, garantendo lavoro e sicurezza ambientale per tutti. Adesso meno di ieri ci possiamo permettere di far chiudere una struttura di tale importanza e mandare a casa quasi cento famiglie, la tensione sociale si tocca con mano, e non vorremmo diventare gli artefici e i complici di questo disastroso collasso. Chi è causa del suo male pianga se stesso, il nostro territorio, vedrà i propri Sindaci, amministrare solo povertà e miseria, e crediamo che a questa, non ambisca davvero nessuno.
DECIDERE ORA E IN FRETTA, PER SCONGIURARE DI GOVERNARE  IL NIENTE IN FUTURO.
Franco Cappai     Segretario Provinciale Uiltrasporti Nuoro.

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