venerdì 24 febbraio 2012


Ieri è iniziata una bella battaglia: la continuità territoriale delle merci

24 FEBBRAIO 2012 
Come spesso accade, le grandi battaglie, quelle che meritano di essere combattute, scoppiano piano piano, su temi apparentemente laterali. È accaduto che, mentre ci si avviava stancamente a concludere la Finanziaria, i sardisti, prima in modo sommesso (in Commissione bilancio), poi in modo evidente e contrapposto (in Aula), hanno posto ciò che attendevano di porre da tempo.

Infatti, come tutti sanno, la scelta - per me incomprensibile - di garantire la continuità territoriale aerea anche a chi risiede nella Penisola (unico caso in Europa), ne ha fatto raddoppiare i costi: da 20 milioni  a circa 47. I soldi per la copertura finanziaria sono stati trovati spostando le risorse per il Trasporto Pubblico Locale (circa 20 milioni di euro). In buona sostanza, per capirci, per far volare gli italiani (non svantaggiati dall’insularità) come i sardi (svantaggiati) abbiamo temporaneamente tolto i soldi per gli autobus dei ragazzi delle scuole, esattamente nel momento in cui le politiche del governo italiano stanno portando le scuole sarde a processi di accorpamento gestibili solo in un quadro trasportistico efficiente. Evidentemente bisognava rimettere le risorse a copertura del Trasporto Pubblico Locale. Risposta: non ci sono. Che facciamo? L’Assessore Solinas chiede che la Giunta faccia un emendamento e dica che i soldi per la continuità territoriale aerea vengano imputati a bilancio in modo da poter utilizzare le economie derivanti dalla gara anche per il Tpl. Un piccolo rimedio insufficiente, ma un inizio. L’emendamento della Giunta viene presentato.
Noi in Aula, però, poniamo il problema, altrettanto serio, della Continuità territoriale delle merci.
Per capirne la portata, faccio un esempio derivato dagli incontri che ho avuto ieri, a margine della Finanziaria. Ho incontrato i nuovi amministratori della FT Calze di Macomer, gli eredi del disastro del calzificio Queen. Gente che mi è sembrata seria nel volersi impegnare per tutelare i posti di lavoro residui e rilanciare la fabbrica. Verificheremo nel tempo e col tempo: le patenti di credibilità si conquistano sul campo. Tuttavia, questi imprenditori mi hanno posto il problema dell’incidenza del costo dei trasporti (e dell’energia, lo dico ai ruralisti che non spiegano mai come si intende continuare a produrre energia in Sardegna) sui prodotti a basso valore aggiunto. Bene, oggi, in virtù del caro-carburanti, il trasporto è una voce di costo che si avvicina al 20% del totale dei costi di produzione pe runità prodotta. Un’enormità.
Quale continuità territoriale delle merci abbiamo in mente? Christian Solinas lo va ripetendo da mesi: la stessa che applicano altre regioni. In sintesi: l’autotrasportatore fa il viaggio e poi esibisce le fatture che certificano il costo. Su quell’importo la Regione rimborsa il 30%, con massimali annui, monitoraggi dei prezzi e riferimenti ai prezzi tali da impedire la loro lievitazione in funzione dell’agevolazione. Insomma, non c’è niente da inventare. C’è da applicare e vigilare. Ma prima di tutto c’è da creare una dotazione finanziaria. Su questo punto la Giunta si è irrigidita e  ha detto no. Noi abbiamo costruito comunque un emendamento di 7 milioni di euro e lo difenderemo. Ma giacché non capiamo le ragioni della Giunta, ho cominciato ad intervenire su ogni emendamento e, sommando i miei interventi a quelli dei colleghi del centro-sinistra, siamo riusciti a rallentare l’iter dell’approvazione della Finanziaria. Sensibilmente. Su questo tema si dà battaglia ed è una bella battaglia perché è strategica per le piccole e le grandi imprese della Sardegna. Verso l’una di notte, Giacomo ha avvertito che, in assenza di risposte alle domande che io ponevo, non avremmo più garantito il numero legale. E così abbiamo fatto, determinando la conclusione dei lavori. Cautelativamente lunedì presenterò un migliaio di emendamenti al Bilancio. Mi auguro che sia possibile ritirarli tutti, ma non vedo da parte della Giunta un atteggiamento ragionevole e comprensivo dell’importanza di questa battaglia.
Ieri, infine, il Governo Monti ha varato il Dpcm sul tavolo tecnico per la Sardegna: un vero equivoco che rischia di diventare dannoso. Ne parliamo domani.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Costo dei trasporti, Clivati (Ottana Energia) chiede un intervento della Regione


Costo dei trasporti e problema dell'insularità. Sono questi i problemi al centro della denuncia dell'imprenditore Paolo Clivati, che subisce e affronta questi problemi attraverso Ottana Energia e Ottana Polimeri. Secondo l'imprenditore c'è bisogno di un intervento normativo per permettere al territorio di superare queste difficoltà.

OTTANA - Clivati chiede un intervento normativo, come avviene per il trasporto delle persone, e che ha chiesto “a tutte le forze politiche il sostegno all'emendamento sulla Continuità territoriale Merci”. Ottana Energia e Ottana Polimeri hanno anche sollecitato alla Regione la riconvocazione urgente del Comitato di Vigilanza in base al Patto per il Territorio siglato il 16 marzo 2010. I prezzi dei prodotti petroliferi hanno raggiunto il massimo e i costi incidono per quasi il 50% sul margine finale aziendale. “Le aziende Ottana Energia e Ottana Polimeri – si legge in una nota - hanno esportato dall'Isola circa 200.000 tonnellate di merce nel 2011 con un prezzo del gasolio per autotrazione che dal luglio 2010 al febbraio 2012 è aumentato del 34% causando gravi impatti sul costo dei trasporti. Trasportare una tonnellate di prodotto finito da Ottana in Svizzera costa come effettuare lo stesso trasporto dalla Cina o della Thailandia”.