mercoledì 7 marzo 2012

Ecco come differenziano i Raee.


Rifiuti speciali inceneriti dai nomadi, inchiesta Dda

Cagliari, indagati alcuni imprenditori per lo smaltimento low cost di apparecchiature elettroniche. Il traffico sarebbe andato avanti fino allo scorso autunno.
Altro che emissioni da inceneritori !
Di questo  e di tutte le discariche sparse in Sardegna non parla mai nessuno....

di Mauro Lissia
CAGLIARI. Un traffico low cost di rifiuti speciali, dal produttore direttamente alla discarica illegale: a smaltirli ci pensavano i nomadi del campo comunale allestito sulla statale 554,
grandi fuochi notturni e l'aria che diventava irrespirabile nel raggio di chilometri. Un supplizio ambientale finito soltanto nell'autunno scorso, quando in base a un accordo tra i sindaci di Cagliari e di Quartu la comunità Rom è stata trasferita in un'altra area. Ora c'è un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, nomi di imprenditori sul registro degli indagati e il sospetto che l'attività vada avanti altrove.

A elaborare il primo rapporto-denuncia sono stati gli uomini del Nucleo investigativo del Corpo Forestale insieme alla Polizia urbana di Quartu. Rapporto dettagliato, finito circa dieci mesi fa sulla scrivania del sostituto procuratore Giancarlo Moi, uno dei magistrati della Dda, competente perchè l'ipotesi d'accusa contenuta nella relazione-denuncia è di traffico illegale di rifiuti speciali. Reato gravissimo, che prevede conseguenze penali pesanti.

La ricostruzione dei fatti è chiara, praticamente blindata sul piano probatorio perché Forestali e Vigili urbani hanno verificato in diretta quanto è accaduto in un tardo pomeriggio dell'estate scorsa: alcuni autocarri si sono avvicinati al campo Rom, hanno preso accordi sbrigativi con gli abitanti, poi hanno scaricato rifiuti speciali a due passi dalla tendopoli dei nomadi, dove si trovavano anche bambini di pochi mesi. In meno di un quarto d'ora sono scivolati giù dai cassoni materiali come computer, monitor, componenti di apparecchiature informatiche, frigoriferi e altri elettrodomestici classificati dal un decreto-legge del settembre 2007 come Raee - rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche - materiali che devono essere smaltiti seguendo procedure di sicurezza rigorose. Prima di portarli al termovalorizzatore o alla discarica vanno difatti resi innocui eliminando dalle componenti elettriche i materiali nocivi o riciclabili come rame, ferro, acciaio, alluminio, vetro, argento, oro, piombo e mercurio oltre che gas e plastiche indicate nelle disposizioni ministeriali.

C'è un'azienda a Macchiareddu che si occupa esclusivamente di «spogliare» i Raee per garantirne lo smaltimento in condizioni di sicurezza e la separazione dei materiali riutilizzabili, ma gli imprenditori ora sotto inchiesta preferivano chiaramente tagliare corto, risparmiando tempo e soprattutto denaro: i rifiuti elettronici, scaricati alla chetichella in un campo a poche centinaia di metri dalla strada e vicino a centinaia di abitazioni, secondo la Forestale e la Polizia Urbana venivano accatastati e bruciati immediatamente. Un fumo nero e denso ha ammorbato per mesi l'atmosfera, spesso anche due-tre volte la settimana. Ma prima che arrivassero i controlli di polizia giudiziaria è stato necessario che gli abitanti della zona si rivolgessero al Gruppo di Intervento giuridico e agli Amici della terra. Solita raffica di esposti alla Procura e finalmente i sospetti che in quell'area avvenisse qualcosa di illegale hanno trovato conferma. Non è stato difficile per gli investigatori risalire all'origine dei rifiuti elettronici, si tratta di aziende locali. Ora la vicenda è nelle mani del pm Moi, che potrebbe decidere di chiudere l'inchiesta o di disporre altre indagini.
7 marzo 2012
SASSARI. Una discarica nell'oliveto, a Predda Niedda, a lato delle strade 30 e 31. Uno spettacolo indecente favorito dallo stato di abbandono dell'area, dove i proprietari non hanno provveduto alla recinzione del terreno e a impedire l'accesso agli estranei. Ora sulla vicenda indagano gli agenti della polizia municipale che hanno documentato lo scempio.

L'attività investigativa è stata portata avanti dagli agenti della polizia municipale del Nucleo di Li Punti che hanno avviato l'intervento dopo una dettagliata segnalazione presentata da alcuni cittadini. Ieri mattina gli agenti hanno effettuato un lungo sopralluogo, scattato numerose fotografie e girato filmati per documentare la grave situazione in cui si trova l'oliveto-discarica.

Nel terreno è stato trovato qualunque tipo di rifiuto, anche di quelli annoverati nella categoria speciali e nocivi, e le indagini saranno volte anche a risalire agli scaricatori abusivi che hanno trasformato in discarica a cielo aperto lo spazio verde.

L'altro aspetto riguarda i proprietari dei terreni. La polizia municipale ha già avviato i contatti con la Zir e il Comune per ottenere la documentazione che accerti la titolarità di quelle aree. Le risposte si dovrebbero avere in tempi brevi e, subito dopo, scatteranno i provvedimenti.

Il primo obiettivo è quello di ordinare lo smaltimento di tutti i rifiuti accumulati nel tempo e procedere, poi, con la bonifica dei terreni. Contestualmente i proprietari dovranno recintare le aree e creare sistemi diprotezione che impediscano a chiunque di accedere alla proprietà privata e di scaricare materiali e rifiuti di varia natura.

I proprietari rischiano anche una denuncia penale, proprio per non avere adottato provvedimenti idonei e puntuali per impedire che le aree venissero trasformate in discariche, con grave pregiudizio per l'ambiente. La polizia municipale ha anche deciso di attivare servizi mirati, con un monitoraggio del territorio per scoraggiare e sanzione gli scaricatori abusivi.
7 marzo 2012

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