mercoledì 4 aprile 2012

VIVERE VICINO ALL' INCENERITORE !

VIVERE VICINO A INCENERITORE: IN EMILIA ROMAGNA CE NE SONO 8 ATTIVI -
REGIONE NELLA QUALE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA HA SUPERATO IN PERCENTUALE L'INDIFFERENZIATA !!!!!!






Emissioni 'nettamente inferiori ai limiti di legge', mentre per quel che riguarda il particolato si verifica 'l'attuale impossibilita' di identificare una 'traccia'' dell'inceneritore e di distinguerla dall'inquinamento da traffico o da riscaldamento.
Sul fronte della salute umana non risulta una 'coerente associazione con le emissioni degli inceneritori di rifiuti ne' per le patologie tumorali, ne' per la mortalita' in generale'. Questi alcuni dei risultati del progetto Moniter, lo studio promosso dalla Regione Emilia Romagna e coordinato da Arpa sugli inceneritori di rifiuti urbani. Iniziato nel 2007 lo studio si e' concluso nel 2011 e ha interessato le persone che vivono in un raggio di 4 chilometri dagli impianti, complessivamente 220 mila cittadini.
Non e' un caso che lo studio sia stato svolto in Emilia Romagna. Infatti nella regione sono attivi 8 inceneritori di rifiuti urbani (su un totale di 50 circa impianti per il trattamento termico in Italia), che smaltiscono in un anno poco meno del 4% dei rifiuti complessivamente prodotti in regione, e il 18% di quelli classificati come 'rifiuti urbani' (il 33% dei rifiuti urbani indifferenziati): vale a dire circa 540.000 tonnellate su 3.014.000 (dati Arpa 2009).
Il progetto triennale Moniter - Monitoraggio degli inceneritori nel territorio dell´Emilia-Romagna - promosso da Rer e Arpa, ha l´obiettivo principale di 'organizzare un sistema di sorveglianza ambientale e valutazione epidemiologica nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento in Emilia Romagna', come dice il suo titolo 'ufficiale'.
Si tratta, cioe', di sistematizzare le conoscenze esistenti, che sono molte e importanti, di uniformare le metodologie di monitoraggio ambientale degli impianti di incenerimento rifiuti (i sistemi presenti da lungo tempo non sempre sono completamente comparabili tra loro, perche' frutto dell´applicazione di metodi parzialmente diversi), di acquisire nuove conoscenze relative alle caratteristiche qualitative e quantitative degli inquinanti emessi dagli impianti e presenti in ambiente e, soprattutto, di integrare conoscenze ambientali e conoscenze epidemiologiche e sanitarie. Quest´ultimo aspetto, la valutazione con approccio omogeneo dello stato di salute della popolazione esposta alle emissioni degli inceneritori di rifiuti urbani in esercizio nel territorio regionale, rende il progetto Moniter 'un´attivita' sperimentale pressoche' inedita, non solo in Italia, per dimensione e ampiezza dell´indagine'.
Le conclusioni dello studio, condivise dal Comitato scientifico presieduto da Benedetto Terracini (professiore in pensione di Biostatistica all'universita' di Torino, membro del Cstee - Comitato scientifico della Commissione europea sulla tossicita', l´ecotossicita' e l´ambiente - e della commissione Oncologica della Regione Piemonte), 'confermano che i valori delle emissioni in atmosfera degli impianti di incenerimento, per quanto riguarda tutti i principali inquinanti, sono nettamente inferiori ai limiti di legge', segnala la Regione. I livelli sono 'di 100 volte per quanto riguarda diossine e furani, di 1.000 volte se si considerano gli idrocarburi policiclici aromatici'.
Le indagini chimiche, realizzate sul particolato presente in atmosfera, 'confermano l'attuale impossibilita' di identificare una 'traccia' dell'inceneritore e di distinguerla da altre fonti di inquinamento come ad esempio il traffico veicolare o il riscaldamento urbano'.
Per quanto riguarda gli effetti sulla salute umana, l'indagine epidemiologica condotta nell'ambito di Moniter 'non mostra una coerente associazione con le emissioni degli inceneritori di rifiuti ne' per le patologie tumorali, ne' per la mortalita' in generale'.

1 commento:

Anonimo ha detto...

questi sono informazioni che dovrebbero essere divulgate alla popolazione per capire che non è tutto così drammatico come si vuol far credere.



Marco