Termovalorizzatore di Macomer |
Questi sono i rifiuti che si trovano nei bordi stradali |
INTERVISTA AL MINISTRO DELL'AMBIENTE CLINI SULLE ENERGIE RINNOVABILI
Spesso volutamente ci vogliono informare male!
Rifiuti da demolizioni |
Rifiuti da bisboccia e altro |
La termovalorizzazione dei rifiuti non è
nè contrapposta nè in alternativa alla pratica della raccolta differenziata
finalizzata al riciclo.
La strategia adottata dall'Unione Europea e recepita in Italia con il Decreto Legislativo n° 22/97 affronta la questione dei rifiuti delineando priorità di azioni all'interno di una logica di gestione integrata del problema. Pertanto, se il primo livello di attenzione è rivolto alla necessità di prevenire la formazione dei rifiuti e di ridurne la loro pericolosità, il passaggio successivo riguarda l'esigenza di riutilizzare i prodotti (es. bottiglie) ed infine, ove non sia possibile, riciclare i materiali (es. vetro). A
La strategia adottata dall'Unione Europea e recepita in Italia con il Decreto Legislativo n° 22/97 affronta la questione dei rifiuti delineando priorità di azioni all'interno di una logica di gestione integrata del problema. Pertanto, se il primo livello di attenzione è rivolto alla necessità di prevenire la formazione dei rifiuti e di ridurne la loro pericolosità, il passaggio successivo riguarda l'esigenza di riutilizzare i prodotti (es. bottiglie) ed infine, ove non sia possibile, riciclare i materiali (es. vetro). A
questo proposito
occorre sottolineare che la sola
raccolta differenziata non è indice di riutilizzo del materiale raccolto. Sono
molti gli esempi di materiale raccolto in modo differenziato e poi avviato
comunque alla discarica perché di pessima qualità o senza alcun mercato. Per quanto riguarda il materiale che non è
stato possibile riutilizzare e poi riciclare, si propone l'incenerimento con
recupero energetico in alternativa allo smaltimento in discarica. Le
esperienze di convivenza fra riciclo ed incenerimento avviate in vari Paesi
d'Europa hanno dato risultati variabili. In Danimarca, ad esempio, un tasso di
termovalorizzazione del 58% coesiste con una raccolta differenziata pari al 31% del totale dei rifiuti urbani prodotti.
Analogamente, in Olanda e Svizzera dove
circa il 45% di rifiuti è avviato a combustione, si registrano tassi di
raccolta differenziata superiori al 30%. La stessa città di Brescia ha un tasso
di raccolta differenziata del 39% ed uno dei più efficienti termovalorizzatori
italiani. Tali
esperienze confermano, dunque, che le due pratiche non sono incompatibili tra
loro, anzi contribuiscono entrambe a formare i cittadini ad una più attenta
sensibilità al problema dei rifiuti: insieme possono, e debbono, concorrere all'obiettivo
comune di ridurre i rifiuti da conferire in discarica. In Italia,
mentre il tasso di raccolta
differenziata sta gradualmente crescendo (è oggi intorno al 20% per merito,
soprattutto, delle regioni del Nord), il ricorso alla termovalorizzazione è
ancora limitato e rappresenta, con circa il 10%, uno dei valori più bassi in
Europa. Da questo squilibrio scaturisce un ricorso eccessivo allo smaltimento
in Smaltimento dei rifiuti solidi urbani
discarica che interessa attualmente oltre il 51% dei rifiuti urbani
prodotti, con conseguenze ambientali che si vanno aggravando soprattutto nel
Sud, dove molti impianti sono ormai saturi e la raccolta differenziata stenta a
decollare non certo a causa della presenza dei termovalorizzatori perché come
ben sappiamo sono pochi.
1 commento:
La termovalorizzazione dei rifiuti non è contrapposta o alternativa alla pratica della raccolta differenziata finalizzata al riciclo. Si tratta, al contrario, di due processi che occorre integrare per ottimizzare la gestione dei rifiuti urbani, uscendo così da situazioni di "emergenza" e dall'uso della discarica come sistema di smaltimento dei rifiuti non utilmente riciclabili (cosiddetto Decreto Ronchi).
La strategia adottata dall'Unione Europea ed esplicitata nelle norme comunitarie, a loro volte recepite dalle leggi nazionali, affronta la questione dei rifiuti delineando priorità di azioni all'interno di una logica di gestione integrata del problema. Pertanto, se il primo livello di attenzione è rivolto alla necessità di prevenire la formazione dei rifiuti e di ridurne la loro pericolosità, il passaggio successivo riguarda l'esigenza di riutilizzare i prodotti (es. bottiglie) ed infine, ove non sia possibile, riciclare i materiali (es. vetro). Infine, solo per quanto riguarda il materiale che non è stato possibile riutilizzare e poi riciclare, si propone l'incenerimento con recupero energetico al posto dello smaltimento in discarica.
Le esperienze avviate in vari Paesi d'Europa dimostrano che anche laddove il ricorso alla termovalorizzazione dei rifiuti è stato molto spinto, il tasso di crescita della raccolta differenziata non è diminuito, anzi, è cresciuto a ritmi sostenuti.
Posta un commento