lunedì 2 aprile 2012

Dati Eurostat ....l' Italia al solito è messa male !


Discariche, riciclaggio e incenerimento: l’Italia più vicina all’est Europa che alla Germania o alla Svezia

02 aprile 2012


Secondo i dati Eurostat, l'Europa non riuscirà in tempi brevi a trasformare le discariche nell'anello residuale del ciclo integrato
. A trascinare verso il basso gli indici sono i dieci nuovi Paesi aderenti alla Ue che smaltiscono in discarica la quasi totalità dei rifiuti prodotti. Nella classifica dei Paesi poco virtuosi occupano un posto di rilievo anche quelli che stanno attraversando una profonda crisi economica finanziaria, Grecia in testa, seguita da Irlanda, Portogallo e Spagna (anche in Italia circa la metà dei rifiuti solidi urbani finisce in discarica). Secondo i dati Eurostat, in Bulgaria tutti i rifiuti urbani vengono mandati in discarica e quasi tutti in Lituania e Romania. I cittadini europei producono in media più di 500 chilogrammi di rifiuti all'anno a testa, di questi circa 300 sono costituiti da cibo e scarti alimentari. "Una corretta gestione dei rifiuti, ha detto il commissario all'ambiente Janez Potočnik, è di vitale importanza, sia sotto il profilo ambientale sia sotto quello del risparmio ed ottimizzazione delle risorse". Secondo i dati raccolti da Eurostat, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Austria e Svezia hanno quasi completamente eliminato lo smaltimento in discarica, sostituendolo con l'incenerimento, il riciclaggio e il compostaggio. Le statistiche indicano che l'Ue ha ancora una lunga strada da percorrere per raggiungere gli obiettivi fissati dalla direttiva quadro sui rifiuti del 2008, che prevede che entro il 2020 sia riciclato almeno il 50% dei rifiuti domestici. La legislazione europea prevede una "società del riciclaggio" che apparentemente non ha ancora raggiunto tutti gli angoli dell'Unione. Il tasso di riciclo complessivo dell'Ue e' pari al 25%, mentre la Germania (45%), Belgio (40%) e Slovenia (39%) sono i più vicini al raggiungimento degli obiettivi. Nonostante i recenti inviti da parte del Parlamento europeo di ridurre i rifiuti alimentari e la quantità di materiale organico da mandare in discarica, solo il 15% di materiale organico in Europa viene utilizzato per il compostaggio.

http://www.gruppohera.it/binary/hr_termovalorizzatori/punto_vista_hera/20120321_InaugurazioniCoriano_All1_ProcessoLinea_def.1332322795.pdf

http://www.gruppohera.it/binary/hr_termovalorizzatori/punto_vista_hera/20120321_InaugurazioniCoriano_All2_SchedaWTE_def.1332322796.pdf

1 commento:

Franco Cappai ha detto...

PRINCIPIO DI PRECAUZIONE

Il principio di precauzione è una strategia di gestione del rischio in merito a decisioni politiche ed economiche su questioni scientificamente controverse. In realtà vi è differenza tra prevenzione (limitazione di rischi oggettivi e provati) e precauzione (limitazione di rischi ipotetici o basati su indizi). Il principio di precauzione si applica cioè non a pericoli già identificati, ma a pericoli potenziali, di cui non si ha ancora conoscenza. L'utilità e opportunità dell'utilizzo del principio di precauzione a livello decisionale è quindi un punto ampiamente controverso. In questa rubrica proviamo ad evidenziarne possibili (e/o probabili) contraddizioni, visto che alcuni tendono a richiamarsi a tale principio per pretendere la chiusura dei termovalorizzatori.