Sistema
integrato dei rifiuti cercasi ... a livello globale
Oltre
3,5 miliardi di persone nel mondo non hanno ancora accesso ai più elementari
servizi di gestione dei rifiuti. E'
quanto emerge dallo studio "Globalizzazione e gestione
dei rifiuti", promosso dall'Iswa, l'International Solid Waste
Association.
L'analisi completa, anticipata oggi, sarà presentata nel corso del
congresso mondiale Iswa 2012 che mette a confronto le diverse esperienze nella
gestione dei rifiuti nel mondo, in programma il 17, 18 e 19 settembre
a Firenze. Secondo lo studio, la quantità totale
di rifiuti urbani, industriali e pericolosi prodotti annualmente in
tutto il mondo ammonta oggi a circa 4 miliardi di tonnellate, ma il costante
aumento della popolazione mondiale e il crescente innalzamento del reddito
nazionale lordo/pro capite nei paesi in via di sviluppo stanno provocando un
continuo, rilevante aumento della quantità di rifiuti prodotti
quotidianamente.I rifiuti solidi urbani hanno raggiunto la cifra
compresa tra le 1,6 e i 2 miliardi di tonnellate.Partendo dalla
considerazione che i fenomeni connessi alla globalizzazione stanno producendo
cambiamenti sostanziali e nuove sfide, Iswa ha analizzato la connessione tra la
globalizzazione e la gestione dei rifiuti solidi. Questi i risultati: a
livello mondiale, i rifiuti urbani organici sono destinati ad
aumentare del 44% dal 2005 al 2025.
Una
sezione dello studio concerne le esportazioni dei rifiuti, fenomeno sul
quale l'Ue sta conducendo una valutazione dell'incidenza economica,
sociale e ambientale : più
del 50% della plastica, della carta e dei rottami ferrosi viene oggi esportato
nel sud-est asiatico e questa tendenza non dovrebbe diminuire nel prossimo
futuro. Nel 2010 la Cina ha importato più di 7,4 milioni di tonnellate
di rifiuti plastici, circa 28 milioni di rifiuti cartacei e
più di 5,8 milioni di tonnellate di rottami ferrosi. Iswa evidenzia come,
nonostante la crescita degli aiuti internazionali alle politiche di sviluppo
(+25% tra il 2006 e il 2010, quasi 164 miliardi di dollari), i progetti di
gestione dei rifiuti raggiungono ancora una percentuale troppo bassa,
tra lo 0,16% e lo 0,32% del totale degli aiuti ufficiali.
Per
avere un'idea degli impatti attesi a livello globale, si prevede che
i rifiuti alimentari smaltiti in discarica aumenteranno la quota delle
emissioni di gas a effetto serra di origine antropica dall'8% al 10%.
Impressionanti anche i numeri relativa al sistema di gestione: circa il
70% dei rifiuti urbani prodotti in tutto il mondo è ancora conferito in
discarica (che in Europa è considerato l'anello residuale del ciclo), l'11%
prende la strada del recupero energetico e il restante 19% viene riciclato o
gestito con trattamento meccanico e biologico, incluso il compostaggio.
La ricerca evidenzia infine, la
generalizzata mancanza di servizi di raccolta dei rifiuti e l'ampio ricorso a
discariche a cielo aperto è testimoniata dalla quantità di rifiuti di plastica
che finisce nei nostri oceani, oltre 7 milioni di tonnellate ogni anno.
Senza
cadere in facili allarmismi, si tratta comunque di una situazione quantomeno
preoccupante per la quale servono soluzioni concrete e praticabili (da
subito). L'Europa si è data una legislazione ben precisa che guarda
all'orizzonte della gestione sostenibile dei rifiuti e della materia. Il
"problema", normativo e non solo, rimane a livello globale.
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