La gestione insostenibile (e insalubre) dei rifiuti?
Eppur, senza impianti (e inceneritori)
Anche se di recente l'Unione Europea ha
reso noto che nel 2012 le procedure d'infrazione della Ue contro l'Italia hanno
raggiunto il numero più basso dal 2006, non mancano "situazioni" di
criticità nel nostro Paese.
Rispetto a giugno di quell'anno, quando l'Italia
toccò il record di 274 procedure avviate nei propri confronti, oggi i casi di
violazione delle norme Ue sono più che dimezzati e si contano "solo"
116 le irregolarità italiane nei confronti dell'Europa al 21 giugno di quest’anno.
A far scaturire le contestazione
dell'Europa, ci sono spesso delle lacune impiantistiche. Come
ormai è risaputo, gli impianti di trattamento dei rifiuti, dalla selezione dei
materiali per la differenziata, fino agli impianti di recupero energetico
(termovalorizzatori), devono essere alla base di una gestione sostenibile dei
rifiuti. Uno degli ultimi esempi
dell'insostenibilità di una "non gestione" dei rifiuti (in carenza di
impianti) giunge dalla Campania. Al di là delle emergenza che vive la
regione alle prese con una continua emergenza, il quadro regionale, pur essendo
un contesto estremo, può essere comunque preso in considerazione per
evidenziare tutti gli aspetti negativi (anche
in termini di impatto sulla salute umane) per "misurare" l'incidenza
della mancata realizzazione del ciclo integrato.
E' stata un'agenzia Ansa, nei giorni scorsi, a diffondere uno studio
dell'Istituto Pascale. "Dal 1998 ad oggi - si legge nella nota Ansa - i
casi di morte per malattie oncologiche sono aumentate nel Napoletano fino al
47%: un dato in controtendenza rispetto ai decessi per neoplasie nel resto
dell'Italia. E' quanto emerge da dati inediti dell'Istituto per la cura dei
tumori Pascale di Napoli pubblicati dal quotidiano Avvenire. Secondo quanto si evidenzia, esisterebbe una stretta
correlazione tra l'emergenza rifiuti degli ultimi anni, i fumi tossici dei
roghi indiscriminati e le discariche abusive di immondizia con l'aumento delle
malattie, ben sapendo che in quella regione non
esistono inceneritori fatta eccezione dell’impianto di Acerra (avviato da
circa due anni) che non funziona con
regolarità. L'indagine prende in considerazione la
situazione della provincia di Napoli e il Casertano: anche qui morti in
aumento, del 28,4% tra gli uomini e del 32,7% tra le donne". Si
deduce in modo molto evidente che dalle indagini fatte in quel territorio , non
sono gli impianti (che non esistono) a causare l’aumento delle patologie
tumorali, ma paradossalmente è proprio la mancanza di questi, non essendo in quella regione, contemplata una gestione integrata dello smaltimento dei rifiuti.
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