domenica 23 settembre 2012

Leggere e informarsi.


La gestione insostenibile (e insalubre) dei rifiuti? 
Eppur, senza impianti (e inceneritori)



Anche se di recente l'Unione Europea ha reso noto che nel 2012 le procedure d'infrazione della Ue contro l'Italia hanno raggiunto il numero più basso dal 2006, non mancano "situazioni" di criticità nel nostro Paese.
Rispetto a giugno di quell'anno, quando l'Italia toccò il record di 274 procedure avviate nei propri confronti, oggi i casi di violazione delle norme Ue sono più che dimezzati e si contano "solo" 116 le irregolarità italiane nei confronti dell'Europa al 21 giugno di quest’anno. A far scaturire le contestazione dell'Europa, ci sono spesso delle lacune impiantistiche. Come ormai è risaputo, gli impianti di trattamento dei rifiuti, dalla selezione dei materiali per la differenziata, fino agli impianti di recupero energetico (termovalorizzatori), devono essere alla base di una gestione sostenibile dei rifiuti. Uno degli ultimi esempi dell'insostenibilità di una "non gestione" dei rifiuti (in carenza di impianti) giunge dalla Campania. Al di là delle emergenza che vive la regione alle prese con una continua emergenza, il quadro regionale, pur essendo un contesto estremo, può essere comunque preso in considerazione per evidenziare tutti gli aspetti negativi (anche in termini di impatto sulla salute umane) per "misurare" l'incidenza della mancata realizzazione del ciclo integrato. E' stata un'agenzia Ansa, nei giorni scorsi, a diffondere uno studio dell'Istituto Pascale. "Dal 1998 ad oggi - si legge nella nota Ansa - i casi di morte per malattie oncologiche sono aumentate nel Napoletano fino al 47%: un dato in controtendenza rispetto ai decessi per neoplasie nel resto dell'Italia. E' quanto emerge da dati inediti dell'Istituto per la cura dei tumori Pascale di Napoli pubblicati dal quotidiano Avvenire. Secondo quanto si evidenzia, esisterebbe una stretta correlazione tra l'emergenza rifiuti degli ultimi anni, i fumi tossici dei roghi indiscriminati e le discariche abusive di immondizia con l'aumento delle malattie, ben sapendo che in quella regione non esistono inceneritori fatta eccezione dell’impianto di Acerra (avviato da circa due anni)  che non funziona con regolarità.  L'indagine prende in considerazione la situazione della provincia di Napoli e il Casertano: anche qui morti in aumento, del 28,4% tra gli uomini e del 32,7% tra le donne". Si deduce in modo molto evidente che dalle indagini fatte in quel territorio , non sono gli impianti (che non esistono) a causare l’aumento delle patologie tumorali, ma paradossalmente è proprio la mancanza di questi, non essendo in quella regione, contemplata una gestione integrata dello smaltimento dei rifiuti.

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