Per costruirla ci son voluti 6 anni di
lavoro, impegnando nel lavoro diretto e in
quello indiretto circa 100.000 lavoratori, con un costo di 2,6 miliardi di
euro, una occupazione diretta di 3000 lavoratori, ed una produzione di
ben 2200 megawatt. Stiamo parlando della centrale a carbone più grande del
mondo che ha avuto bisogno per essere
realizzata di una quantità di acciaio pari a 13 volte quella della Torre
Eiffel, e di una quantità di cemento sufficiente a costruire ben 150 piscine
olimpiche.
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Centrale a carbone di Grevenbroich in Germania |
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Comitati del "NO " E BASTA !! |
Non è localizzata in sperduti posti dell’Africa o in
qualche paese sottosviluppato dove le grandi multinazionali, così come recita la propaganda pseudoambientalista,
‘costringono’ le popolazioni a subirle, ma, guarda caso, è localizzata nella
potente, civile e sviluppatissima
Germania della signora Angela Merkel vicino Colonia nella città di
Grevenbroich nell’Alta Renania di ben 64.000 abitanti. E poi ci si chiede perché la patria dei crucchi non
subisce le stesse difficoltà dei paesi dell’Europa meridionale come Grecia,
Italia e Spagna che stanno ricevendo terribili colpi della crisi che ormai
imperversa senza pietà.
La verità è che crucchi lo stiamo diventando noi !
Quella inaugurata, comunque, è una centrale così grande e potente che fa dire
al Presidente della Rwe, Peter Terium, che “se ci fossero le Olimpiadi per la
produzione di energia da carbone alla centrale di Colonia spetterebbe
sicuramente la medaglia d’oro”; e mentre il Governatore socialdemocratico del
Land Nordreno Westfalia, esegue il compito di schiacciare il pulsante
verde per l’avvio dei lavori dell’impianto, fa dire al capo della coalizione
rosso-verde, e sottolineo rosso-verde, Hannalore Kraft, che “Oggi è una
giornata particolare non solo per la mia Regione ma per la Germania
intera” perché vengono garantite le forniture di energia per il
Land e l’intero Paese.
Sembra di vivere in un altro pianeta non solo perché le autorità politiche di
quella Regione non si sono fatti condizionare da minoranze vocianti, e non
hanno rinunciato al loro ruolo di direzione, ma anche perché i gruppi dirigenti dei
verdi sono di altro spessore dei loro colleghi italiani che, invece, si dimostrano preoccupati solo della
propria carriera politica e, su quell’altare, sacrificano tutto diffondendo
notizie false e terrorizzando la gente e che, solo per questo, andrebbero
perseguiti da pm e magistratura
che però sono in altre faccende affaccendati. Sono loro che hanno ritardato
ogni insediamento energetico inclusa la centrale a carbone di Saline Joniche
che col miraggio di ‘vocazioni turistiche’, che si sbandierano da oltre 50
anni, hanno bloccato qualsiasi ipotetico
sviluppo economico e sociale dell’area. Un vero e proprio disastro.
Come disastro i verdi nostrani hanno provocato all’economia del nostro
Paese costretto a sopperire al deficit di produzione d’energia comprandola
annualmente dalla Francia alla quale i contribuenti italiani consegnano
l’equivalente finanziario per costruire una nuova centrale nucleare all’anno.
E sono sempre gli stessi che gridano per l’enorme debito pubblico ormai
vicino ai 2000 miliardi e bloccano iniziative di crescita e sviluppo che non
costano nulla ai cittadini del Bel Paese.
In Italia, a Saline Joniche, sarà costruita, così come deciso dal Governo
Monti una centrale di potenza inferiore ma comunque anch’essa importante pari
alla metà della medaglia d’oro della produzione teutonica con 1.280
megawatt, 1,5 miliardi di investimento, e un’occupazione sulla quale è da
criminali sputarci sopra soprattutto in una zona tra le più derelitte dell’intera
Calabria.
Solo
chi ha la pancia piena e pensa, che “qui si campa d’aria” può continuare a menare il can per l’aia.
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