giovedì 27 settembre 2012

Inquinamento di cui nessuno parla.


Fiumi di gasolio agricolo nei serbatoi delle auto.
Questo si che inquina l'aria che respiriamo, avete mai provato a stare dietro a un auto che utilizza questo prodotto petrolifero a basso prezzo?
Non meno di due milioni di litri di nafta a prezzo agevolato (un euro al litro) utilizzati da furbetti per alimentare le vetture.
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di Vanni Lai











SASSARI. 28 settembre 2012
 Cento milioni di litri di gasolio si riversano ogni anno sulle campagne sarde per le attività agricole. Un fiume in piena che, da quando la crisi sta mordendo le famiglie e i costi dei prodotti petroliferi sono saliti alle stelle, si disperde in mille rivoli. Anzi, sulle strade. Perchè un paio di milioni di litri (almeno questi sono quelli scoperti dai controlli delle forze delle forze dell’’ordine) vengono utilizzati per altri scopi, diversi da quelli agricoli: per far viaggiare le auto e anche per riscaldare le case. Perchè il gasolio agricolo ha costi dimezzati rispetto a quello che si acquista nei distributori e chi riesce ad averlo lo utilizza in tutte le maniere: anche per far quadrare i conti che nelle campagne sono sempre più in rosso.
Negli showroom del mercato automobilistico mondiale ogni anno si assiste alla presentazione di invenzioni che sembrano arrivare dal futuro. L’idea è quella di lasciare alle spalle le automobili a benzina, per puntare su modelli elettrici o a energia solare, per inquinare meno e soprattutto ridurre i consumi. Ma nel mondo agricolo, qualche furbetto ha trovato da tempo soluzioni alternative. Basta possedere una macchina diesel per poter utilizzare, con un piccolo accorgimento, il carburante agricolo solitamente riservato ai mezzi agricoli.
Da dove arriva la nafta per il mondo delle campagne ? Ogni anno in Sardegna il mondo dell’imprenditoria agricola utilizza milioni di litri di carburante destinati a mezzi e macchinari che operano nelle varie colture. Grazie al taglio delle accise nazionali, il gasolio agricolo attualmente si aggira intorno a 1 euro al litro, un prezzo di circa 70, 80 centesimi in meno del normale gasolio dei distributori e quasi un euro in meno rispetto alla benzina. Ma qualche centinaia di miglia di litri “erogati” dalla Regione non finiscono nei mezzi destinati a operare nelle campagne, sempre più abbandonate, ma spariscono nell’utilizzo di tutti i giorni nei serbatoi di macchine che niente hanno a che vedere con i lavori agricoli. Una “furbata”, difficile da provare anche nei numeri, ma che sta diventando sempre più consistente, tanto da aver attirato l’attenzione della Guardia di finanza che avrebbe già avviato una serie di controlli, per ora molto discreti.
Nonostante tutto, il problema del prezzo del gasolio agricolo in Sardegna si sta facendo sentire nell’ultimo periodo:Coldiretti Sardegna ha evidenziato l’eccezionale rincaro del carburante agricolo, passato dai 44 centesimi del 2002 a 1,03 attuale. Un rincaro che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura sarda. Solo nell’ultimo anno, secondo Coldiretti, il gasolio ha subito aumenti dell’ordine di 18 centesimi al litro, passando da 0,85 euro nel 2011 a 1,03 euro nel 2012. Lo studio dell’Osservatorio economico di Coldiretti Sardegna ha stabilito che l’ammontare del rincaro nell’ultimo anno è di circa 18milioni di euro, una cifra che aumenta a 60milioni di euro se si analizza l’andamento degli ultimi dieci anni.
Il meccanismo delle assegnazioni annuali di carburante è piuttosto complesso. Non tutti infatti possono accedere al gasolio agricolo. Per farne uso sono necessarie alcune condizioni, come l’iscrizione alla Camera di commercio nella figura di imprenditore agricolo, per conto proprio o conto terzi, e una documentazione adeguata come il libretto di controllo comunemente denominato “ex Uma”. Il libretto viene emesso dall’Argea (Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura) e dai Caa (Centri autorizzati all’assistenza agricola) che valutano i requisiti dell’azienda richiedente. Consistenza dei terreni, presenza di mezzi agricoli a norma e bestiame sono i punti principali. «Da diversi anni la Regione si serve di un software che verifica l’iscrizione di ogni azienda – sottolineano all’assessorato regionale all’Agricoltura -. Il programma opera un calcolo, un algoritmo che si basa sui dati della dimensione del terreno, delle colture, dei mezzi nel tipo e nella potenza, negli allevamenti e, se esistono, nel riscaldamento serre». Una volta assegnato il quantitativo dovuto all’azienda, il titolare acquista il carburante da un rivenditore privato. E proprio su questo passaggio stanno indagando i finanzieri. Infatti, se l’imprenditore agricolo è in difficoltà con i conti e non può pagare, il «suo» carburante verrebbe comunque immesso sul mercato, attraverso un sistema di finanziamenti occulti. Un sistema truffaldino che beffa i rivenditori autorizzati, ma che non è facile da accertare. Anche perchè la Guardia di finanza riceve un numero esiguo di segnalazioni, quasi tutte anonime e con riferimentitroppo vaghi. Per questo motivo, i finanzieri starebbero cercando di scoprire le truffe utilizzando le banche dati e i registri dell’agenzia regionale Argea. Dall’amministrazione regionale inoltre emerge un dato importante. «I controlli vengono fatti a campione – spiegano dalla Regione - e le verifiche attualmente non superano il 5 per cento del totale delle aziende che ricevono il gasolio». Secondo i dati regionali nel 2012, finora le assegnazioni sono state 17mila e i controlli in corso sono poco più di 900, mentre nel 2011 le assegnazioni erano state oltre 20mila: una diminizione provocata dalla crisi delle campagna o dal timore dei controlli?

La differenza Fenomeno in crescita esponenziale, soprattutto sulla piana del Sele e dovuto sicuramente ai rincari di benzina e diesel applicati direttamente al distributore. A fronte di 1,75 euro al litro, che in media è il costo del gasolio, il carburante per i mezzi agricoli costa in media 0,97 euro al litro. Ci sono logicamente alcune pratiche da presentare e leggi da rispettare, per usufruire della nafta agricola: è necessario inanzitutto essere in possesso del libretto Uma che viene rilasciato dall'ufficio tecnico provinciale delle Finanze, in base alle domande presentate.

Chi può usufruirne legalmente? L'utilizzo è concesso agli agricoltori, ai pescatori ed ai titolari d'aziende agricole. Le verifiche saranno messe in atto sul territorio capaccese e nelle zone limitrofe: una vera e propria task force congiunta di carabinieri, guardia di finanza e polizia locale, che procederanno a controllare sia gli automobilisti che i distributori con posti di blocco nei punti nevralgici della circolazione stradale ed eventuali controlli a sorpresa in aziende, depositi e distributori. 

Multe salate Alte le sanzioni cui saranno sottoposti i truffaldini: ben 307 euro di multa per ogni litro di carburante agricolo impropriamente utilizzato trovato nel serbatoio dell’auto, cui si aggiungono il fermo della vettura e una denuncia penale per truffa. I controlli saranno effettuati al momento del fermo direttamente sul posto, utilizzando l’opacimetro, un sondino che viene immesso all’interno della marmitta che, sulla base della densità dei fumi di scarico, è in grado di individuare il tipo di carburante utilizzato. Un rilievo positivo farà, poi, scattare un ulteriore controllo da effettuare attraverso il prelievo e l’analisi del carburante, estratto con una sonda direttamente dal serbatoio.

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