venerdì 3 agosto 2012

Atteggiamento incoerente e ipocrita.






Una considerazione merita di essere fatta.
 Esiste in molte circostanze, da noi, l’atteggiamento incoerente e ipocrita, di chi vorrebbe sviluppo, lavoro e benessere, ma ne rifiuta i corollari che possono anche essere negativi.
E’ il caso del rifiuto ideologico dell’eolico e in parte anche del fotovoltaico, oppure delle sollevazioni popolari contro i termovalorizzatori, gli inceneritori, le discariche controllate in genere. Si prendono di mira i processi produttivi industriali necessariamente sottoposti, proprio per la loro  dose di rischio, a protocolli rigidissimi di sicurezza, nello stesso tempo si consente all’economia sommersa sicuramente non più virtuosa ecologicamente – magari avvalendosi di braccia straniere - di provvedere brutalmente ad assicurare quanto si nega all’economia emersa e regolare ( vedere gli esempi dei paesi emergenti tipo Cina e India, chi li controlla costoro?). Smaltire i rifiuti, produrre energia della quale tutti usufruiamo, poi, non è come lavorare (con tutto il rispetto) in una pasticceria o a Poste Italiane.  Ai tempi dei nostri nonni e bisnonni si moriva di fame, de su fogu mandigadore (forme allora, non riconosciute di cancro), di malaria, magari di influenza (ricordate la febbre Spagnola che seminò milioni di vittime nel mondo?) ad un’età in cui, oggi, i giovani e anche persone in età avanzata si pongono il problema del continuo aumento della disoccupazione e del malessere generale. Ma allora come oggi, vi è sempre stato un saldo rapporto tra l’essere umano e l’ambiente in cui vive, oggi per fortuna con maggiore attenzione e senso di responsabilità.  
D’altronde dal Paradiso Terrestre Adamo ed Eva furono cacciati milioni di anni fa, da allora in quel Paradiso, non ci ha rimesso piede più nessuno.

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