venerdì 4 maggio 2012

Continuità territoriale.


Mozione sardista sulla continuità territoriale.
CONSIGLIO REIONALE DELLA SARDEGNA
XIV LEGISLATURA
 MOZIONE SANNA Giacomo - Dessì - Maninchedda - Planetta
"sulla continuità territoriale marittima della Sardegna e sulla procedura di privatizzazione della Tirrenia di Navigazione Spa in a.s."



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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

-       Un sistema efficiente di continuità territoriale marittima sia per i passeggeri che per le merci rappresenta un presupposto fondamentale per qualsiasi modello di sviluppo dell’Isola;
-       Il diritto alla mobilità del Popolo Sardo deve essere riaffermato con decisione in tutte le sedi istituzionalmente competenti e garantito anche mediante le necessarie compensazioni finanziarie a carico dello stato o dell’UE per rimuovere i fattori di diseguaglianza derivanti dalla condizione di insularità;
-       In armonia con il principio di sussidiarietà e di prossimità la Regione è l’istituzione presso la quale risiede l’interesse preminente a governare la funzione della continuità territoriale marittima;
-       L’articolo 117 del novellato Titolo V della Costituzione Repubblicana riconosce comunque in materia di grandi reti di trasporto e di navigazione la competenza legislativa concorrente tra stato e regione, attribuendo a quest’ultima la potestà legislativa;
-       Il sistema del cabotaggio marittimo da e verso l’Isola fondato storicamente sulle rotte sociali esercite dalla compagnia di stato, che assicurava un effetto di calmiere sui prezzi praticati dagli altri armatori privati che nel tempo si sono aggiunti, è entrato in crisi e vive una travagliata fase di transizione;
-       Il fenomeno censurato dalla regione, dalle associazioni dei consumatori, di categoria e dal sistema economico-produttivo come “caro-traghetti”, riconosciuto dalla stessa Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato per via degli aumenti operati dagli armatori sui prezzi dei biglietti marittimi fino al 110% rispetto all’anno precedente, rappresenta una seria minaccia per il diritto alla mobilità e per l’economia dell’isola;
RICHIAMATI i propri precedenti pronunciamenti sul tema ed in particolare le mozioni n. 111/6 del 10 marzo 2011 e n. 115/10 del 16 marzo 2011;
CONSIDERATO che:
-       La procedura di privatizzazione della Tirrenia di Navigazione spa non ha visto il necessario e dovuto coinvolgimento della Regione da parte dello Stato nelle fasi definitorie del procedimento al fine di rappresentarne le ragioni, i diritti e le istanze in ordine ai beni e diritti connessi al servizio, come previsto dall’art. 14, comma 2, dello Statuto Speciale e dagli artt. 65, 66 e 67 del D.P.R. 19 giugno 1979, n. 348;
-       La Regione ha denunciato con forza le criticità rispetto alla disciplina comunitaria dell’operazione di vendita degli assets Tirrenia alla CIN, formata dallo stesso cartello armatoriale privato che ha determinato il caro-traghetti, creando di fatto un monopolio letale per la Sardegna sul cabotaggio marittimo in termini di concentrazione e concorrenza;
-       L’UE ha aperto un’apposita istruttoria approfondita sulla vendita a CIN, nella sua compagine azionaria a tre ( Aponte, Grimaldi, Onorato ), esprimendo una valutazione assolutamente negativa per i suoi riflessi sulla concentrazione monopolistica del mercato di riferimento;
-       Il Commissario Straordinario di Tirrenia dopo aver accettato l’offerta anomala di CIN sotto il profilo del prezzo ( 200 milioni subito mediante costituzione in pegno delle stesse azioni della società presso gli istituti bancari erogatori del mutuo e i restanti 180 milioni a rate subordinate alla corresponsione annuale da parte dello stato alla stessa CIN del contributo di 72,6 milioni di euro per otto anni ) sta protraendo la trattativa privata con la stessa per autorizzare, la modifica della compagine societaria con l’uscita dei soci Aponte e Grimaldi per favorire l’ingresso di altri soggetti e di un fondo d’investimento, con modalità anomale non trasparenti e assolutamente non previste nella procedura di gara (alcuni soggetti, tra l'altro già partecipanti alla gara, con l'altra società MEDITERRANEA HOLDING);
-       La modificazione dell’assetto sociale servirebbe per riportare la valutazione dell’operazione di vendita dall’Antitrust Europea ( dichiaratamente contraria ) a quella italiana;

RITENUTO che:
-       La procedura presenti gravi vizi di legittimità sotto il profilo del diritto interno e comunitario, oltre che rappresentare un sicuro danno agli interessi socio-economici della Sardegna e vada pertanto annullata;
-       La regione debba ottenere il riconoscimento da parte dello stato della competenza e delle funzioni relative alla continuità territoriale marittima, unitamente alla quota parte delle risorse necessarie alle compensazioni sulle rotte sociali relativa ai collegamenti Sardegna-Penisola Italiana, così da poter decidere autonomamente sulle gare internazionali per ogni singola linea e sui requisiti di qualità e quantità del servizio ovvero sull’espletamento in house providing dello stesso;
-       Nelle more dell’ottenimento di quanto al precedente punto, la Regione attraverso Saremar debba continuare ad assicurare un servizio pubblico di collegamenti marittimi verso la Penisola così da garantire il diritto alla mobilità dei sardi e l’esistenza di una concorrenza vera sul cabotaggio marittimo e di un mercato che contrasti la formazione di oligopoli e cartelli;
-       Si debba procedere con la massima urgenza alla discussione ed approvazione del DL n. 346, recante Disposizioni in materia di continuità territoriale e di trasporto pubblico locale, così da esercitare le competenze legislative regionali sulla materia definendo una cornice normativa organica del settore;
impegna la Giunta Regionale
1.      A porre in essere tutte le procedure necessarie per ottenere il riconoscimento da parte dello stato della competenza e delle funzioni relative alla continuità territoriale marittima, unitamente alla quota parte delle risorse necessarie alle compensazioni sulle rotte sociali relativa ai collegamenti Sardegna-Penisola Italiana a valere sui 72,6 milioni di euro stanziati per Tirrenia;
2.      A procedere in tutte le sedi comunitarie e nazionali nelle azioni intraprese per l’annullamento della gara per la vendita degli assets Tirrenia da parte del Commissario Straordinario;
3.      A continuare ad assicurare attraverso Saremar un servizio pubblico di collegamenti marittimi verso la Penisola così da garantire il diritto alla mobilità dei sardi e l’esistenza di una concorrenza vera sul cabotaggio marittimo e di un mercato che contrasti la formazione di oligopoli e cartelli, fino alla definizione delle procedure di cui al punto 1);

impegna la Quarta Commissione Consiliare
a concludere con la massima urgenza la discussione del DL n. 346, recante Disposizioni in materia di continuità territoriale e di trasporto pubblico locale, e trasmetterlo immediatamente all’aula per l’approvazione così da esercitare le competenze legislative regionali sulla materia definendo una cornice normativa organica del settore.

 Cagliari, 3 Maggio 2012

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