sabato 5 maggio 2012

Quorum: Basta il 33% dei Sardi.




Respinto l’ultimo ricorso, domani si vota.



Sulla richiesta di sospensiva delle Province il tribunale ha deciso a 3 ore dalla chiusura della campagna, nuove polemiche 



I NUMERI:    Il quorum è fissato a 493.455 votanti

Per essere validi i referendum di domenica devono superare il 33 per cento dei votanti rispetto agli aventi diritto. Dato che gli elettori chiamati alle urne nell’isola sono un milione e 480.366 il quorum è fissato in 493.455 voti. Per i referendum i seggi resteranno aperti soltanto di domenica dalle 7 alle 22. Lo spoglio delle schede avverrà lunedì mattina.
di Filippo Peretti wCAGLIARI Domani si vota per tutti i dieci referendum. Anche il collegio del tribunale di Cagliari ha infatti respinto la richiesta, fatta dall’Unione delle Province sarde, di sospendere le votazioni sui quattro quesiti che puntano ad abrogare i nuovi enti intermedi di Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias. La decisione è arrivata solo tre ore prima della chiusura della campagna referendaria, cosa ha scatenato una nuova polemica politica. Dunque domani si vota dalle 7 alle 22 con l’attenzione politica rivolta al quorum: dato che viene data per scontata la vittoria dei Sì in tutti i dieci referendum, l’unica incertezza è il superamento del 33 per cento dei votanti rispetto al numero degli aventi diritto. Se i referendari riusciranno a superare il fatidico numero di 493.455 schede, la loro vittoria sarebbe schiacciante, il primo pronunciamento in Italia contro le Province. Viceversa, se il quorum non dovesse essere raggiunto, a essere legittimati sarebbero gli otto enti intermedi. Proprio per attendere il pronunciamento dei sardi, ieri il Consiglio regionale ha sospeso la discussione della riforma delle Province. Il breve rinvio è stato motivato dal relatore, Roberto Capelli (Api), il quale ha spiegato anche che la commissione Autonomia ha elaborato una proposta tecnica in attesa di una riforma complessiva che riguardi Regione, Province e Comuni, riforma che dovrà essere varata entro la fine dell’anno. E’ possibile che martedì venga presentato un emendamento che eviti il commissariamento della Provincia di Cagliari con la proroga della gestione affidata alla vice presidente Angela Quaquero dopo la decadenza di Graziano Milia. Un giudizio positivo sul rinvio è stato espresso dal segretario dell’Idv, Federico Palomba, il quale ha detto che la riforma deve riguardare non quattro ma tutte le otto Province. Domani non si vota solo sulle Province (c’è comunque un quinto quesito consultivo sul superamento anche di quelle storiche di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano). Un altro referendum abrogativo riguarda le indennità dei consiglieri regionali. Per quanto concerne i quesiti consultivi, ci sono anche quello per l’assemblea costituente per la riscrittura dello Statuto di autonomia, l’elezione diretta del presidente dopo le primarie obbligatorie, l’eliminazione dei cda di enti e agenzie, la riduzione a 50 del numero dei consiglieri regionali. La campagna referendaria si è chiusa tra le polemiche. I promotori hanno parlato di «sistema sudamericano» per il fatto che le Province con i ricorsi hanno «tenuto i sardi in ostaggio». Il presidente dell’Ups, Roberto Deriu, ha detto che «faremo rispettare in ogni sede le ragioni del diritto, questi referendum sono illegittimi».

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