giovedì 24 maggio 2012

Semplicemente vergognoso!


Cappellacci non c’è e Il Palazzo ignora il voto dei sardi sulle Province.

Il consiglio regionale ha approvato all’una di notte la nuova legge sulle Province, che di fatto frena il cambiamento espresso da migliaia di sardi il 6 maggio ai referendum,
Non è stata una seduta pacifica: sono volate accuse molto dure, con i Riformatori che parlano apertamente di “referendum invalidato”. Pierpaolo Vargiu ha infatti detto in aula che “è del tutto difficile affermare che lo spirito del referendum non sia tradito da questa legge: si individuano organi transitori per gestire questa fase del tutto identici a quelli che i sardi volevano abolire”. Ma in pratica cosa succede? Si tratta di una vera e propria  leggina-proroga delle Province. La riforma complessiva slitta almeno alla fine dell’anno. La Regione aveva tre giorni di tempo per sciogliere le Province dopo che la Corte d’Appello di Cagliari aveva ritenuto valido l’esito dei referendum. Questa legge di fatto prende tempo, anche se l’ultima parola spetta a Cappellacci che potrebbe ancora firmare il decreto di abolizione delle Province. Ma probabilmente non lo farà perchè oggi il consiglio regionale ha detto sì a una legge di riordino che accentra le competenze, in pratica si prende altri mesi di tempo per cambiare le regole. ‘”L’Assemblea non può non vedere e non sentire- ha ribadito Pierpaolo Vargiu- non può fare in questo modo il frenatore con una legge simile”. E Renato Soru ha definito gravissima l’assenza in aula, forse strategica, di Cappellacci al momento di una votazione così importante. Giampaolo Diana del Pd ha aggiunto che “non ci sembra che la Regione abbia volontà di cambiamento, servirebbe un sussulto di orgoglio da parte della maggioranza”. Cocco dell’Idv ha aggiunto che “qui si gioca la partita e si vede chi vuole il cambiamento e chi invece vuole fare da guardiano al cimitero della politica”. Ma la proposta di Roberto Capelli è stata chiara: fare arrivare le Province sino al termine della legislatura. Chicco Porcu del Pd ha invece parlato apertamente di ipocrisia: “Cappellacci è un presidente marziano che con la sua azione sta facendo una manovra di vigliaccheria politica. Bisogna andare al più presto a nuove elezioni”. Un invito raccolto anche da Paolo Maninchedda del Psd’Az. Insomma nella notte di oggi si è consumato forse l’ultimo strappo del centrodestra, con una legge che rinvia la decisione sulle Province, ne allunga la vita e forse segna la parola fine per questa maggioranza che governa la Regione. Non sembra infatti possibile che questa storia finisca qui. Persino Stochino del Pdl ha espresso perplessità: “Siamo sicuri che riusciremo a fare in tempi brevi quello che in tre anni non siamo riusciti a fare?”, ha detto. Claudia Zuncheddu ha chiesto norme che potenzino i Comuni decebtrando i poteri della Regione.  E Adriano salis dell’Idv ha aggiunto che “questa maggioranza sta implodendo, l’opposizione fa il tuolo di supplente mentre il presidente della Regione è assente”. E allora bisognerebbe chiedersi proprio questo: come è possibile che il governatore sardo non sia presente quando si decide il destino delle Province sarde? E adesso cosa succederà? Ancora una volta la casta difende le poltrone e frena il cambiamento? 

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