lunedì 21 maggio 2012

Nuove prospettive

Il voto in Sardegna. 
E in Sardegna cosa succederà? Ci crediamo sempre fuori dai grandi movimenti di opinione, salvo poi capire (come è successo un anno fa alle comunali di Cagliari)
che invece anche noi seguiamo una tendenza nazionale. Qui le novità sono essenzialmente due. Da una parte c’è il tentativo del senatore del Pdl BeppePisanu di costituire un blocco moderato con una forte connotazione identitaria. Questa è la scatola, perché poi dentro ci sarebbero i soliti noti. Che potrebbero essere attratti da questo movimento, se non altro per disperazione.
L’altra novità è rappresentata dall’alleanza Sardisti-Sel. I giornali ne parlano ancora poco ma il progetto è in cantiere da più di un anno e recentemente ha fatto un passo avanti significativo (leggetevi a proposito questopost sul sito del consigliere regionale Paolo Maninchedda). Che piaccia o no, le prossime regionali saranno dominate dal tema del conflitto della Sardegna con lo Stato. A destra sono pronti a cavalcarlo strumentalmente (e basta seguire le dichiarazioni di Cappellacci per capirlo), a sinistra invece il laboratorio Sardisti-Sel viene sottovalutato, temuto piuttosto che studiato. Sia come sia, forse è il caso di iniziare a ragionare con logiche diverse da quelle usate finora. Perché se il centrodestra sarà costretto a ridefinirsi radicalmente, anche il centrosinistra lo dovrà fare. Perché le novità assolute spesso spazzano via tutto e tutti, e quanto successo a Parma (passata da Berlusconi a Grillo ignorando il centrosinistra) lo dimostra.

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