martedì 5 giugno 2012

L'unica vera battaglia


Il complotto di Stato di Ottana. I consigli comunali del Marghine inaugurano la battaglia con lo Stato, l’unica vera battaglia. (dal sito Sardegna e Libertà)

indipendenza1Non sto a ripetere cose già scritte, ma la gravità della situazione e la leggerezza con cui il mondo politico e istituzionale  la sta affrontando, mi porta a scrivere cose gravi ma vere.
Spero che ci sia la mobilitazione contro lo Stato che la situazione richiede: a me spesso si chiede di fare chissà che cosa. Bene, ora è il momento di mostrare che esiste il popolo, perché io da solo non posso fare assolutamente nulla; e non bastano neanche le rituali riunioni con Confindustria e Sindacati.
Il dato su cui riflettere è il seguente. Fino a quando il gruppo Indorama-Clivati se n’è stato quieto a Ottana, Terna comprava i servizi della Centrale di Ottana e il sito industriale di Ottana si reggeva tranquillamente senza un euro di apporto pubblico, dando lavoro a più di trecento persone.
A un certo punto, il gruppo Indorama-Clivati fa un’offerta a E.On per l’acquisto del nuovo gruppo a carbone che E.On non intende realizzare. La risposta di E.On è negativa. Subito dopo, Terna dichiara essenziali gli impianti di E.On, gli stessi che operano in deroga ambientale. Addirittura pare esista una lettera di Terna al Ministero dell’Ambiente con cui perora la causa della proproga dell’esercizio in deroga dei gruppi 1 e 2. Poi Terna, ovviamente con mille motivazioni tecniche, smette di fornirsi dalla Centrale di Ottana. Qual è l’obiettivo? L’obiettivo è togliere di mezzo l’offerta su Porto Torres nel modo più netto: facendo fallire la presenza in Sardegna del gruppo Indorama-Clivati. Questa è l’Italia, l’Italia di Passera che mette al Dipartimento dell’energia il dott. Senni, salutato con giubilo dai grandi gruppi europei dell’energia, impauriti dalla liberalizzazione del mercato elettrico italiano. L’Italia di Monti, che chiama Giavazzi al Governo per contenere la vocazione lobbistica di Passera anziché mandare via Passera. Questa è l’Italia dei tecnici, indifferenti a dare ragioni ai cittadini, a cercare consenso, ma prontissimi a dare spiegazioni e creare condizioni ottimali al mondo delel grandi imprese internazionalizzate da cui provengono.
Ottana conferma ciò che vado dicendo da tempo: non esistono tante vertenze Sardegna. È sbagliato accettare lo spezzatino della Questione sarda. Bisogna porre la Questione sarda unitariamente e la Questione sarda è una questione di sovranità, perché troppe condizioni negative della Sardegna nascono dalla slealtà di Stato, dalla subordinazione con cui l’Italia tratta la Sardegna (anche per colpa di chi rappresenta i sardi, perché lo fa senza una coscienza nazionale sarda adeguata). Oggi l’Italia sta rendendo inutili le elezioni amministrative, perché col solo Patto di stabilità i sindaci sono condannati a non poter fare niente. Non solo, la loro cassa è stata trasferita alla Banca d’Italia e finanzia lo Stato prima che il Comune.
Per questo, dopo le dimissioni coraggiose del sindaco di Macomer, ho scritto una mozione di sovranità dei comuni contro lo Stato che ieri è stata approvata dall’Unione dei Comuni del Marghine. È iniziata la battaglia con lo Stato, una battaglia legale, pacifica, gandhiana, ma profonda e unitaria. Basta tavoli per i problemi, i tavoli si comprano all’Ikea. Basta spezzatini. Adesso una sola battaglia. E il Marghine ha iniziato per difendere i comuni, per difendere le fabbriche di Ottana, per difendere i suoi produttori, per difendere la sua libertà e il suo diritto a esistere in forma non subordinata.
Questa è la mozione che adesso i Consigli comunali del Marghine voteranno nei loro consigli comunali. Chi volesse, la faccia approvare anche in altri consigli comunali. Proviamo ad aprire una battaglia vera.

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