venerdì 8 giugno 2012

Futuri assetti territoriali.



                                                      
                                 





                                             SEZIONE DI MACOMER

PROPOSTA PER UNA NUOVA GOVERNANCE DEL TERRITORIO

Il recente esito referendario sul tema della soppressione delle Province, i tagli ai trasferimenti  agli Enti Locali uniti alla comparsa  di nuove imposte (IMU), le nuove regole in tema di Tesoreria Unica etc..,
impongono una riflessione sugli assetti territoriali e sulle nuove ipotesi di governo  del territorio.
Per ragionare attorno a questi temi, il 4 giugno u.s. si sono riuniti gli organismi rappresentativi delle sezioni Sardiste che sottoscrivono il presente documento.
Il quadro delineato  è il seguente:

1.  futuri assetti territoriali dopo la soppressione delle Province:   il problema sarà  non solo gestire la fase di transizione ma soprattutto capire quali  Enti andranno ad ereditare le competenze delle dismesse Province e con quali criteri.
Siamo contrari ad un accorpamento in blocco in capo alla Regione  ma siamo favorevoli ad un decentramento di alcune funzioni  in capo ai Comuni (sia in forma singola che associata).
Tra le tante chiediamo che le funzioni connesse ai trasferimenti/ immatricolazioni di veicoli, attualmente di esclusiva competenza provinciale,   vengano attribuite ai Comuni con relativo gettito (Imposta Provinciale di Trascrizione) ridistribuito su base comunale.
Analogamente per quanto attiene le funzioni in materia di Istruzione  (art. 139, D.Lgs. n. 112/98),  Protezione Civile, Opere Pubbliche (D.Lgs 96/99)  Difesa del Suolo e Risorse Idriche, con attribuzione delle relative risorse in capo ai singoli Comuni.
Si ottimizzerebbe così  la capacità di gestione del patrimonio con risposte immediate per la collettività.
2.  Zone Franche :   il prossimo vertice europeo del 29 giugno potrebbe  recepire la ipotesi (sostenuta dalla Cancelliera tedesca  Merkel)  di  istituzione  di Zone Franche Europee a vantaggio dei Paesi dell’Eurozona colpiti dalla crisi (Italia, Grecia, Spagna)  una sorta di Area a Statuto Speciale  nella quale gli investitori  internazionali potranno usufruire di agevolazioni fiscali e di regolamentazioni meno rigide.
Ebbene,  poiché il tema della Zona Franca Integrale, nonostante sia argomento contemplato nello Statuto Autonomistico Regionale fin dalla sua promulgazione, rimane ancora oggi una opzione inattuata,  chiediamo vivamente:
a)    che venga avviata urgentemente una fase di formale trattativa con il governo italiano incentrata sulla necessità, indifferibilità e urgenza di istituire un ambito di Zona Franca Integrale a vantaggio di tutto il territorio Regionale (isole minori comprese); 
b)   che venga data urgente e immediata attuazione, da parte della Regione Sardegna, alle disposizioni di cui al  Decreto Legislativo 10 marzo 1998 n. 75, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 aprile 1998 n. 81 che ha istituito, in attuazione dell'articolo 12 dello Statuto della Sardegna, le Zone franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax, in altri porti ed aree industriali ad essi funzionalmente collegate o collegabili.
Le due opzioni non sono alternative bensì cumulative:
siamo fermamente convinti che l’istituzione della Zona Franca Integrale possa essere una  opzione decisiva  per il rilancio della economia interna  andando ad alleggerire i costi delle produzioni o  scambio di beni e servizi.
FIRMATO
I segretari Cittadini delle Sezioni di Macomer, Bosa, Oristano, Borore, Bolotana, Silanus, Sindia
Gianfranco Congiu
Carlo Deidda
Renato Orrù
Franco Cappai
Fabrizio Tanchis
Gian Pietro Zolo
Vittorio PInna

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