La fabbrica delle paure generata dall’ideologia ecologista e pseudoambientalista.
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Le ideologie hanno un comune denominatore, quello
di falsare la realtà, la concretezza, non tenere conto dei fatti.
Gli ecologisti o pseudoambientalisti sono degli ideologi superlativi.
Eppure quasi tutti gli argomenti che portano avanti le lobby ecologiste
sul cambiamento climatico sono o si sono rilevate delle bufale, da
alcuni anni si producono inchieste a
valanga per smascherare i falsi allarmi dei movimenti
ecologisti.
L’ecologismo sta diventando un sistema che
governa le relazioni internazionali, a cominciare dall’Unione Europea.
Pertanto i continui allarmi hanno spesso
motivazioni politiche. Tra
l’altro “è difficile non essere scettici quando si nota che i maggiori
propugnatori della tesi del riscaldamento globale sono gli stessi che non molto
tempo fa agitavano lo spettro del raffreddamento globale”.
“Si ha la netta percezione che i cambiamenti climatici siano
in realtà un pretesto per raggiungere altri obiettivi. Quali? Per capirlo possiamo notare che c’è un
minimo comune denominatore negli opposti allarmismi che ci martellano da oltre
trenta anni: la richiesta urgente di limitare al massimo le attività umane o, per
essere più precisi, limitare al massimo la presenza umana sia quantitativa sia
qualitativa”.
Le potenti lobbies,comitati associazioni e
partiti verdi hanno raccontato bugie in un contesto di scenari apocalittici,
agitando fantasmi e diffondendo solo paure e proponendo soluzioni che si sono
dimostrate più dannose degli stessi problemi.
La bufala più evidente è quella
della bomba popolazione uguale a quella atomica, , “i guru del variegato arcipelago
ecologista hanno sostenuto che la continua ed inarrestabile crescita della
popolazione avrebbe provocato: fame, carestia, povertà scomparsa delle risorse,
affollamento insostenibile del globo…” “Non era vero nulla, il vero
problema è che oggi abbiamo le culle vuote e l’inverno demografico. In Europa
si pratica un’interruzione volontaria di gravidanza ogni ventisette secondi,
senza contare l’effetto delle pillole abortive. Mancano i giovani, e i sistemi
pensionistici e sanitari rischiano di collassare”.
In pratica l’ideologia eco
pessimista, l’unica industria a saper sviluppare è quella delle “paure” e del
“No” a tutto.
Bonu proe bos siada! Buon pro vi faccia!
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