giovedì 24 gennaio 2013




Parole politiche, parole ideologiche, parole elettorali…fatti…non pervenuti.
Sono molto sincero nell’affermare che la delusione rispetto a questo argomento è tanta e non può che lasciarmi disgustato.

In questi anni (almeno una decina) e lo dico con cognizione di causa, si è fatto un gran sparlare, spesso in maniera molto inutile e ideologica ( perché ancora non è stato deciso un bel niente), dello smaltimento dei rifiuti che riguarda il nostro territorio, mettendo a serio rischio sia l'occupazione che l'ambiente.

In prossimità delle turnate elettorali, vediamo spuntare come i funghi tutti coloro (comitati compresi) che, per avere visibilità a tutti i costi, in qualche modo si inventano e diventano improvvisamente tecnici/scienziati del settore anche se non ne capiscono una mazza.
E’ veramente penoso assistere a questa farsa, le amministrazioni, in particolare la provincia di Nuoro, alle quali noi cittadini abbiamo dato un mandato preciso per decidere, stanno ancora lì a cincischiare su un problema che ci vede esposti da tempo e che continuano a rimandare negli anni per allontanarlo.
L’argomento è sicuramente un bel cavallo di battaglia (elettorale) e ben se ne guardano i nostri signori politici dal metterci di prima persona la propria faccia, e sì, ne pregiudicherebbe la possibilità di essere rieletti ma tant’è, che prima o poi ci dovranno comunque sbattere il naso, e allora si che sentiranno da vicino la puzza (come da tanti anni sentiamo noi, che nell’impianto ci lavoriamo per davvero).
I rifiuti li produciamo con regolarità, non spariscono nel nulla e molto probabilmente fintanto che non ce li ritroveremo sotto casa, il problema potrebbe sembrare degli altri….. non è così , il problema è il nostro e anche molto serio e come tale, siamo noi (con i nostri amministratori) a doverlo risolvere e in tempi molto brevi.
Le notizie relative allo smaltimento dei rifiuti in Sardegna non sono certo molto confortanti, vedi la situazione che si sta’ venendo a creare nel Sassarese si parla in questi giorni dell’eventuale costruzione di un termovalorizzatore (che ovviamente nessuno vuole e ci mancherebbe), ma al contempo si deve fare i conti con la deroga tutta Italiana di un anno, per lo smaltimento dei rifiuti in discarica …e poi??  Nel nord e in tutta la Sardegna le discariche sono strapiene e quindi stiamo solo spostando l’emergenza di un anno e poi ??
Gli amministratori Sassaresi dicono che bisogna creare un tavolo tecnico per capire meglio quale scelta sia la più sostenibile, certo.... che se prendono esempio dai loro colleghi del Nuorese la decisione la prenderanno l’anno dell’asino che vola!
Spesso ci riempiamo la bocca della bella parola “differenziata”, e non lo dico con ironia perché ci credo fortemente, ma andatevi a fare dei giri nelle nostre campagne per le strade di penetrazione agraria, e vi renderete conto di persona dove siano i reali aumenti in percentuale di questa benedetta raccolta, magari fosse vera !
La cultura non è barattabile o si ha o non si ha, il sistema Sardo, è ancora molto lontano dalla capacità di insegnare le regole per una comunità organizzata e fattiva, ognuno pensa per se e alle proprie comodità (del bene pubblico non gliene può fregar di meno) e vale la pena ricordare l’atteggiamento :Not In My Back Yard, (purchè non nel mio cortile), quindi pur di liberarmi del rifiuto che io stesso produco è molto più semplice sbarazzarmene nelle campagne o pensare di portarlo il più lontano possibile dai miei occhi tanto, saranno i soliti fessi a raccoglierlo e a smaltirlo magari anche in un impianto di trattamento (termovalorizzatore) e chi se ne frega!
Non penso sia questo il miglior metodo per la soluzione del problema, pensiamoci bene e proviamo e essere più pratici e realisti ( la politica del non fare non ha mai portato benefici ). 
 Ai nuovi candidati di questa turnata elettorale, chiediamo un maggiore impegno che esuli completamente dalle ideologie spicciole, che guardino invece all’interesse comune per risolvere una problematica infinita, prendendo  subito una ferma decisione su cosa fare, non ci è rimasto altro tempo.
Proviamo a toglierci le proverbiali fette di salame dagli occhi, osserveremo un mondo diverso di quel che ci viene spesso dipinto dai “profeti di sventura” pseudo/ambientalisti.
Per giunta, comprenderemo che i problemi sono problemi, non tragedie; e che dunque possono essere affrontati e risolti grazie alla crescita economica, al progresso scientifico, all’evoluzione tecnologica.
Infine, capiremo che le cose vanno analizzate per quello che sono, non per quello che sembrano o vogliamo far sembrare con interessi di parte.

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