sabato 29 giugno 2013

Si è mai pensato a un impianto di cremazione ?

In cimitero torna l’emergenza sepolture

Macomer, vecchio camposanto senza più spazi e nuovo progetto ancora al palo: il Consiglio nominerà una commissione.




      In Italia esistono da moltissimi anni gli impianti di cremazione, perchè non predisporre un progetto che potrebbe risolvere il problema degli spazi cimiteriali del nostro territorio, si perchè il problema dell'emergenza sepolture riguarda anche altri paesi e non solo Macomer.La cremazione, dopo I’inumazione, è il rituale più seguito nel mondo e le sono proprie caratteristiche etiche e pratiche perché: è frutto di una scelta personale;è versatile quanto a cerimonia e collocazione delle ceneri; non inquina;fa guadagnare spazio nei cimiteri; e riduce i costi per il singolo e per la collettività.

      Perchè non pensarci seriamente e civilmente, potrebbe essere una reale possibilità alla soluzione del problema.


      di Tito Giuseppe Tola.

      MACOMER. La nuova amministrazione comunale si ritrova col problema irrisolto del nuovo cimitero e con una nuova emergenza sepolture che, se non si troveranno soluzioni nel breve-medio periodo, potrebbe presentarsi alla fine del 2014. Il problema è stato sollevato nell’ultima riunione di consiglio da un intervento del consigliere di minoranza Giuseppe Ledda. La realizzazione del nuovo cimitero era la soluzione programmata dall’amministrazione, ma il progetto è rimasto al palo. Mancano i soldi per avviare i lavori e spunta qualche perplessità sulla localizzazione a Serbagusa-Padru Longu, troppo distante dall’abitato, al punto che i funerali diventerebbero dei pellegrinaggi. Intanto Macomer rischia di ritrovarsi in piena emergenza sepolture. Con una media di circa 90 decessi all’anno, anche i nuovi loculi realizzati con i lavori di ampliamento degli spazi cimiteriali finiranno per esaurirsi e i tempi di realizzazione del nuovo cimitero non consentiranno di risolvere il problema nel breve periodo. Nel vecchio cimitero non esistono ulteriori possibilità di ampliamento, né in orizzontale (allargare gli attuali spazi è impossibile in qualsiasi direzione), né in verticale in quanto bisognerebbe realizzare dei blocchi di loculi a grattacielo, che non sarebbero praticabili (servirebbero ascensori per deporre i fiori sulla lapide o accendere un lumicino o anche per tumulare la salma). Per mettere le basi del nuovo cimitero (recinzione, chiesa, camera mortuaria e servizi minimi) servono da 500 mila a un milione di euro. Il cimitero completo di tutto costerebbe invece dieci milioni. «Per l’esproprio delle aree necessarie – dice il sindaco, Antonio Succu, – sono stati accantonati 120 mila euro. La localizzazione prevista dal progetto di cui disponiamo comporta problemi per la distanza. Quella scelta era legata all’espansione di Macomer prevista dal piano urbanistico, che non c’è stata e che mi sembra improbabile a breve. Un funerale che parte da Scalarba, da Coronas o dal centro storico impedirebbe a molti di partecipare, soprattutto durante la stagione invernale o in una giornata piovosa». Il sindaco spiega che del problema sarà investita la commissione competente che sarà eletta alla prossima riunione di consiglio. Il dibattito sarà allargato ai cittadini che l’amministrazione comunale intende coinvolgere in una scelta così importante per la città.

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