venerdì 26 luglio 2013

E c'è..... chi invece accetta come ineluttabile la condizione presente....... lo Stato che c’è.

Non accettare provocazioni e avere un’idea di Stato.
Tratto dal blog "Sardegna e libertà"
26 LUGLIO 2013










Si sono moltiplicate in queste ore le provocazioni personali. Mi attribuiscono di tutto. Sono riprese le lettere anonime. Insomma, tutto il consueto fuoco di interdizione che si sviluppa quando la lotta politica trova uno snodo non banale.

Stamane, una mia amica mi ha richiamato all’importanza di non rispondere a questo fuoco, per una ragione: è una cortina fumogena che vuole nascondere lo scontro politico vero. Per cui, mi diceva, o accetti quello vero e non rispondi al fuoco di sbarramento, o ti trovi impelagato nel fuoco di sbarramento e perdi energie in vista dello scontro vero.
Sono anch’io della sua opinione.
Qual è lo scontro vero?
Lo scontro è tra chi ha un’idea di Stato sardo diverso dall’attuale, più avanzato, efficiente, moderno, libero e ha una stategia per costruirlo nell’oggi e nel domani, e chi invece accetta come ineluttabile al condizione presente, lo Stato che c’è.
È uno scontro profondo tra chi vuole cambiare tutto, noi, e chi vuole aggiustare qualcosa e tirare a campare.
Qual è la novità?
La novità è che i ceti produttivi della Sardegna, tradizionalmente vicini allo status quo, ora si stanno spostando verso di noi come è già accaduto in Scozia e Catalogna.
Piccoli imprenditori, medici, professionisti, giovani laureati, insegnanti, pensionati spaventati, stanno revocando la delega al ceto politico tradizionale e si stanno spostando con noi, in tutte le province. Anziché accettare l’ineluttabilità delle candidature dei tradizionali leader d’ambiente, hanno deciso di sfidarli in prima persona.
Perché questo coraggio? Perché stiamo riuscendo a veicolare un grande scopo: costruire uno Stato diverso, non aggiustare e rattoppare quello che c’è. Ci metteremo dieci anni, ma navigheremo con una rotta entusiasmante.

1 commento:

Franco Cappai ha detto...

Mi possono anche privare della tessera di un partito (non sarà certo la fine del mondo), ma non mi potranno mai togliere la dignità, la volontà e la voglia di provare a cambiare un sistema incancrenito che è basato solo sulle logiche della conservazione. Il nostro intento è se mai, il possibile miglioramento delle condizioni di vita nella nostra bella terra. Cosa c’è in questo di tanto sbagliato ? Viva la libertà di pensiero, viva la sovranità della Sardegna, per realizzare quello che abbiamo nel nostro cuore e nella nostra mente.
Franco Cappai