lunedì 8 aprile 2013

1° obiettivo le candidature ????


Tratto dal blog "Sardegna e libertà "

Candidati e disoccupati: strategie della fame e strategie del superfluo. La trappola della Tabella F

8 APRILE 2013  
C’è chi, nel mezzo della peggiore crisi economica e sociale dal dopoguerra, non avverte la gravità della situazione ma continua con la sua agenda come se niente fosse.
È il caso del dibattito molto stucchevole in atto a Destra e a Sinistra sulle prossime regionali. Ieri i giornali hanno annunciato la discesa in campo di Cappellacci (meglio sarebbe dire ‘la permanenza in campo di Cappellacci’), oggi La Nuova riprende una notizia ormai usurata in rete, cioè lo scontro facebook Soru- Barracciu per la leadership del Pd. Nel frattempo, il sistema delle microimprese che si era politicizzato intorno agli abusi di Equitalia sta ripercorrendo lo stesso cammino di politicizzazione intorno al tema della Zona Franca il quale, puntualmente, non appena sarà completamente strumentalizzato, non verrà realizzato. Tuttavia Cappellacci farebbe bene a dar corso subito alla risoluzione della Prima Commissione, diversamente non è da escludere che la Randaccio, o chi per lei, si candidi con Grillo sul tema fiscale. La perimetrazione dei punti franchi è solo nel potere della Regione ed ha un solido precedente nella legge 10/2008: la Giunta faccia, se ci riesce.
Personalmente trovo grave che nel momento di massima disperazione di tanti ceti sociali della Sardegna siano le candidature gli argomenti prioritari.
Non si risponde ai disoccupati con i candidati.
Impostare in questo modo le cose è miope e deriva da una visione dirigista della realtà, come se qualcuno si aspettasse e altri attendessero che una persona, assunto il potere, con la sua volontà e dedizione, cambiasse le cose: perverse illusioni autoreferenziali.
La personalizzazione della politica, però, ha effetti disastrosi sulla gestione della cosa pubblica e sull’iter delle leggi. Faccio un esempio: andiamo a guardare il bilancio con un po’ di attenzione e di memoria.
Nelle precedenti finanziarie si era gestita la controversia con lo Stato iscrivendo a bilancio le maggiori entrate per rivendicare a tutelare il titolo ad incassarle (rafforzato da diverse sentenze, ormai).
Ci si era regolati, sempre nelle precedenti finanziarie, rispetto al Patto di stabilità, stabilendo delel priorità di pagamento che venissero incontro alle esigenze di funzionamento e alle urgenze di spesa per il welfare e le imprese.
In questa finanziaria si fa diversamente e si fa molto male.
Un questa finanziaria si procede in questo modo: si iscrivono le poste in bilancio, poi si allega una tabella, la Tabella F, che elenca quali somme sono erogabili a patto che venga umntato il Patto di stabilità. La scelta delle voci messe nella Tabella F è un’importante scelta politica, perché elenca in sostanza ciò chenon si paga se il Governo non aumenta il tetto del Patto di stabilità. Faccio degli esempi.
Prendiamo il Fondo Unico: a Bilancio vengono iscritti 510 milioni e 300mila euro; nella Tabella F si iscrivono 385 milioni e 523mila euro pagabili solo se il governo aumenta il tettto del Patto. Di conseguenza per il Fondo Unico nell’anno 2013 verranno impegnati e pagati solo 124 milioni e 777mila euro. Si dirà: ma ci sono residui per 255 milioni e rotti e un’altra norma della finanziaria dice che prima dei nuovi stanziamenti si devono pagare i residui. Ne consegue che quest’anno non verrà impegnato né speso un euro del Fondo Unico 2013.
Continuiamo. A bilancio, per esempio, si stanziano 4 milioni di euro per il Fitto Casa degli studenti universitari. La Tabella F (che, credo lo abbiate capito, è una tabella da usare in sottrazione rispetto alle voci iscritte in bilancio per sapere quanto si prevede di impegnare e di spendere nel 2013 a Patto di Stabilità invariato) riporta alal voce Fitto Casa 4 milioni di euro. Ne consegue che quest’anno non si impegnerà né si spenderà un euro del fitto casa.
Continuiamo. Cantieri comunali di contrasto alla povertà. A bilancio vengono iscritti 25 milioni di euro; nella Tabella F si iscrivono 15 milioni di euro, ne consegue che nell’anno 2013 si impegneranno e spenderanno solo 10 milioni di euro. Ma se si considera che ci sono 15 milioni di residui, è possibile che nei cantieri di contrasto alla povertà non si impegni una lira e forse si spendano i soldi degli anni precedenti.
Continuiamo. la più grande beffa è sui cantieri verdi (al mio paese con i cantieri verdi sono stati piantati 65.000 alberi e si è dato lavoro a centinaia di persone). A bilancio vengono iscritti 18 milioni di euro; nella Tabella F se ne iscrivono 17.462. Ne consegue che si immagina di spendere per i cantieri verdi nel 2013 solo 538mila euro.
Continuiamo.
Il tanto propagandato rimborso dell’Imu ha 25 milioni iscritti a bilancio e 15 milioni iscritti nella Tabella F (secondo me Cappellacci questo non lo sa). Per cui si prevede di impegnare e spendere (?) in rimborsi per 10 milioni. Va molto peggio per il celebre reddito di comunità in Sardex: 20 milioni stanziati a bilancio e 20 milioni nella Tabella F; in reddito di comunità si spenderà zero riporto zero nel 2013.
L’intero fondo per l’edilizia abitativa non spenderà un euro nel 2013. Sono previsti 25 milioni in bilancio e 25 milioni nella Tabella F (senza considerare gli 82 milioni di residui). Posto che prima di tutto usciranno i residui, si comprende chiaramente che non ci saranno soldi veri per la casa.
Per i contributi alle attività teatrali e musicali siamo al ridicolo come per i cantieri verdi: si stanziano a bilancio 9 milioni di euro e si mettono nella Tabella F 8 milioni 985mila 408 euro. fatevi voi la sottrazione. Non si finanziaerà alcuna attività teatrale e musicale.
Ancora in ambito culturale: a bilancio si stanziano 700 mila euro per il Fondo unico per l’attività degli enti e delle istituzioni culturali e scientifiche di particolare importanza. Nel Tabella F si sono iscritti esattamente 700mila euro. Le istituzioni culturali e scientifiche non prenderanno un soldo nel 2013.
Io giudico folle e irresponsabile fare un bilancio in questi termini. Quando ero presidente della Commissione Bilancio avevo predetto che si sarebbe arrivati rapidamente a una situazione sia di cassa che di competenza ampiamente bloccata. Ora ci siamo e la risposta non può essere una furbata: un bilancio con poste virtuali contestualmente annullate da un bilancio di spesa  parallelo sub conditione. La risposta deve essere un bilancio di emergenza che taglia le spese correnti, che taglia i costi della sanità e immette interamente le risorse che tengono in piedi il nostro sistema sociale. Ci vuole coraggio e bisogna pensare a non ricandidarsi per avere questo coraggio: bisogna sacrificarsi, accettare il dissenso pur di mettere a posto le cose. Ci vuole cuore; bisogna sentire profondamente un trasporto per gli altri e un forte senso di responsabilità per guidare il proprio popolo in un momento drammatico. Altro che candidature ai trionfi. Bisogna accettare di essere candidati alla gogna pur di fare il bene duro e difficile che è necessario. Questo bilancio è l’annuncio della bancarotta dei comuni, della disperazione sociale dei poveri, dell’imbabrbarimento della vita sociale. Io non so chi abbia concepito questo meccanismo perverso e perversamente menzognero, ma veramente non si doveva avere il cuore e l’anima di farlo.


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