Come si temeva, la Ue ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia per la
gestione dei rifiuti in Campania, proponendo una multa di
256.819 di euro per ogni giorno di ritardo dopo la seconda sentenza, fino a una
regolarizzazione.
La prima sentenza della Corte Ue risale al marzo 2010,
quindi anche se l’Italia si mettesse in regola a breve, non potrebbe evitare una multa
che già supera i 30 milioni di euro. Nel mirino c’è l’amministrazione
di Napoli e il sindaco De Magistris. “La Commissione non esclude nuove
emergenze, dato che il trasporto dei rifiuti fuori dalla regione non risolve in
modo adeguato i problemi endemici del territorio”. Sulla responsabilità
politiche del primo cittadino di Napoli concorda anche il deputato europeo Enzo
Rivellini (Pdl-Ppe), che da mesi segue la vicenda da un osservatorio
privilegiato.
L’ennesima mazzata all’Italia per i rifiuti in Campania: i cittadini pagano
ma i politici?
Ancora una volta in sede comunitaria, da deputati europei eletti nel Sud
Italia dobbiamo registrare che l’Ue redarguisce l’Italia per l’incapacità di
gestione del ciclo integrato dei rifiuti a Napoli ed in Campania. Nei mesi
scorsi ho ripetutamente incontrato a Bruxelles il Direttore Generale Ambiente
della Commissione Europea, il dottor Karl Falkenberg, uomo autorevole e
decisivo relativamente alle scelte sul Piano Rifiuti della Campania. Fin dai
primi incontri, che risalgono a poco meno di un anno fa, ebbi piena la
consapevolezza che ci avrebbero bocciato. E segnalai ai media la questione.
Quali sono i motivi veri della
bocciatura?
Cito due esempi su tutti: entrambi causano la multa e sono determinati
dalle scelte miopi e dall’incapacità dell’amministrazione De Magistris. In primis la volontà di non costruire
termovalorizzatori in città, scelta questa specificamente richiesta dall’Ue. In secondo luogo c’è
da registrare la pessima raccolta differenziata che viene compiuta nella
metropoli. Praticamente sono fermi al 20% circa, la stessa media, se non
peggiore, dalla giunta Iervolino.
In futuro quindi arriveranno altre di multe, sulla base della scelta di De
Magistris, ribadita anche in questi giorni, di non voler utilizzare i
termovalorizzatori…
Mancando al ciclo
integrato dei rifiuti due tasselli fondamentali, vera e alta percentuale di
differenziata e mancato incenerimento di una quota di rifiuti, non si va da
nessuna parte. E’ ora che al Comune si assumano tutte le responsabilità e la
smettano di fantasticare sul cosiddetto “rifiuto zero”. Con questa logica
continueremo (i cittadini italiani) a pagare multe e a fare pessime figure in
Europa.
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