Termovalorizzatori:
la Commissione Europea, su iniziativa del Commissario Potocnik, deferisce
l'Italia alla Corte di giustizia per le lacune impiantistiche.
Il Commissario POTOCNIK |
«I termovalorizzatori sono, allo stato
attuale, l'unica vera alternativa alla discarica per il trattamento del rifiuto
indifferenziato:
senza impianti Regioni come la Campania ed il Lazio non
usciranno mai dalla crisi». È quanto dichiarato da Alfonso Fimiani, Presidente
dei Circoli dell'Ambiente, che continua: «Il problema della sanzione europea è
davvero l'ultimo nella scala dei valori: la priorità assoluta è risolvere una
emergenza ambientale che rischia di compromettere la salute dei cittadini dei
territori interessati. L'azione deve essere sinergica ed immediata: gli enti
locali devono avviare un programma di gestione che porti la differenziata a
livelli superiori al 70%, gli enti sovraordinati devono dare inizio alle
procedure per la costruzione dei termovalorizzatori e degli altri impianti e lo
Stato centrale deve incentivare le pratiche di riduzione del rifiuto ed avviare
la riconversione degli impianti di produzione affinché ci si avvii verso una
nuova rivoluzione industriale che rappresenti la vera green economy e consenta,
di qui a qualche decennio, di ottenere che tutto quel che viene immesso nel
commercio sia interamente riciclabile». Per il terzo anno consecutivo i Circoli
dell'Ambiente parteciperanno alla Settimana Europea di Riduzione del Rifiuto:
«Crediamo nell'iniziativa ed anche quest'anno saremo in tutta Italia con i
nostri Sportelli Informativi Ambientali per spiegare perché e come ridurre e
differenziare i rifiuti distribuendo i materiali del progetto ‘Il Nostro
Rifiuto, la Vostra Risorsa', che presenteremo alla Camera il 22 novembre in
conferenza stampa. Ma siamo consapevoli che tutte le pratiche virtuose messe in
campo dai cittadini non saranno sufficienti: in Paesi molto più attenti alla tutela
dell'ambiente si è arrivati ad una riduzione pari al 2%, percentuale irrisoria;
in Italia possiamo arrivare a numeri ben più importanti e forse addirittura
alla doppia cifra, perché produciamo davvero troppo rifiuti, ma ciò non
renderebbe superflui gli impianti, come vorrebbero farci credere alcuni
santoni».
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