mercoledì 18 luglio 2012

Informazioni


Alcune  (informazioni):

Termovalorizzatore Casic Cagliari e i fenicotteri rosa

Il diavolo è verde















Per chi finora si è adoperato per la chiusura dell’impianto, e ancor di più per bloccare il finanziamento, si tratta di rabbia, e non di sconcerto.

Questo sentimento per fortuna riguarda solo, una minoranza della popolazione locale. Il finanziamento in essere, prevede la realizzazione di un nuovo forno (42 milioni di euro), che andrà a sostituire gli attuali in esercizio. Pertanto la definizione “terzo forno” è perlomeno inesatta e faziosa, dei due in esercizio, il progetto ne prevede la demolizione definitiva. E’ altresì inesatto, parlare di “nuovo inceneritore”,occorrerebbe un più significativo finanziamento stimato tra i 120 e i 160 milioni di euro.  
 C’è da dire che per giustificare il fallimento di una politica provinciale incapace di prendere decisioni, si vuole rovinare tutto pur di far passare il messaggio che comunque qualcosa si è fatto !   E le conseguenze le avete valutate…. o non ve ne può fregar di meno? Ebbene, noi maestranze della Tossilo S.p.A. non ci stiamo e non scendiamo sicuramente a compromessi con coloro che da troppo tempo vogliono prepotentemente  farci  perdere il nostro lavoro e la nostra dignità. In questo mese, dopo il fallito incontro in provincia, dimostratosi ( una briga de canes- una cagnara), datato 15 giugno scorso, nel quale si doveva decidere sul futuro del nostro lavoro , assistiamo a un fuoco incrociato contro il nostro impianto e quindi contro di noi, scatenato dall’Assessore Provinciale all’Ambiente, Ivo Carboni e da alcuni consiglieri  Provinciali del nostro territorio, che senza se, e senza ma, vogliono far chiudere la nostra attività e ci vogliono mandare tutti a casa.
“La mancanza di decisioni” e i “vari comitati” tengono bloccato da almeno un decennio il piano di ristrutturazione, che prevede tutti i lavori per la sicurezza dei lavoratori e il progetto dell’impianto.In tutti questi anni si sono dovute superare e non con pochi sforzi, le criticità date da una situazione di invecchiamento delle due linee, dovuta all’usura delle stesse e alla tipologia dell’attività che in esse svolgiamo. Nonostante tutti gli impegni profusi, riemergono costantemente tutti i limiti di una struttura ormai obsoleta. I contrasti politici, e la mancanza di vere decisioni, sono diventati economicamente dannosi e pericolosi per la sicurezza dei lavoratori e la stessa esistenza dell’impianto. Si deve tener conto che per la costruzione di un nuovo forno, che vada a sostituire i due attualmente attivi, serve mettere nelle condizioni di sicurezza le attuali linee per almeno altri due tre anni, evitando così di pregiudicare la continuità del servizio, la salute dei nostri colleghi lavoratori e quella di tutto il territorio. Crediamo in un processo partecipativo anche aprendo l’impianto alla gente, organizzando al contempo, con i comuni del territorio, degli incontri mirati a sensibilizzare la popolazione per uno scatto di mentalità, uscendo dal solito ciclo vizioso di polemiche e di personalizzazioni improduttive. In questa fase così delicata, nella quale finalmente si intravvede la possibilità di operare in base alle diposizioni regionali del piano dei rifiuti, alla costruzione di un nuovo forno, evitiamo di rendere vani gli interventi finora sostenuti sia sotto il profilo puramente tecnico che ambientale, onde poter traghettare l’attuale struttura, verso un nuovo e più efficiente impianto, altrimenti esiste davvero il rischio di veder soppiantata la struttura di Macomer, a favore di altri territori e di altri progetti, che tendono a continuare a desertificare un territorio come il Marghine, già pesantemente penalizzato dalla fortissima disoccupazione. In questa situazione e improcrastinabile un efficace intervento di adeguamento tecnologico dell’impianto, quale nuovo volano per un economia che ha raggiunto livelli da terzo mondo, e per la quale necessita il mantenimento delle pochissime attività rimaste in piedi, collocandole a vantaggio di tutti nella migliore tecnologia possibile. Per eventuali chiarimenti nel merito, noi siamo quì, e siamo pronti a ricevervi per sentire le vostre ragioni, ma per cortesia non vi presentate in impianto, se sono le stesse che in questi giorni stanno girando nel territorio,  basta con l’ideologia ipocrita dei rifiuti zero, abbiamo più che mai bisogno di persone serie e di lavoro, tutto il resto è noia.


P.S. non pretendo di rappresentare tutti con quello che scrivo e pubblico nel mio blog, ma posso garantire che rappresento, senza paura di smentita, la maggioranza dei colleghi iscritti e non ai sindacati della Tossilo S.p.A., dai quali ho ricevuto il mandato. Chi, non si sente di condividere le nostre valutazioni è assolutamente libero di farlo, nessuno glielo impedisce....d'altronde lo hanno sempre fatto !
Franco Cappai lavoratore Tossilo S.p.A. luglio 2012

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