Dal "Corriere della Sera "
RIFIUTI ALL'ESTERO, RICCHEZZA PER
ALTRI
Un primato avvilente (può
essere solo Italiano).
In Germania finisce sotto terra meno del 3 per cento dei rifiuti urbani. In
Italia oltre il 50 per cento.
A Parma, invece, l'impianto verrà completato ma non brucerà i rifiuti della città. Al massimo
quelli degli altri Comuni del circondario. Il sindaco Federico Pizzarotti, del
Movimento 5 Stelle, non può bloccare l'inceneritore, visto che la competenza è
della Provincia, ma intende tener fede alla promessa elettorale. Sarà dunque
per paradosso esportata anche la spazzatura dei parmigiani, magari insieme a
quella della Valle D'Aosta che con un referendum votato dal 94 per cento dei
cittadini domenica ha detto no al «pirogassificatore»?
Nessun altro Paese d'Europa ha una situazione come la nostra. In Germania finisce
sotto terra meno del 3 per cento dei rifiuti urbani. In Italia oltre il 50 per
cento, e poco importa che entro il 2020 le discariche (come pure gli
inceneritori) dovranno essere bandite. Il territorio nazionale ne è
disseminato, con devastazioni ambientali inimmaginabili e rischi gravissimi per
la salute. Secondo i magistrati siciliani la discarica di Bellolampo, in cui
per anni è stata sversata la spazzatura di Palermo, avrebbe inquinato le falde
acquifere nei pressi della quinta città italiana nella più completa
indifferenza degli amministratori.
Storie purtroppo tragicamente normali per questa Italia, incapace di affrontare e gestire
anche problemi apparentemente semplici per qualunque Paese civile. Un'Italia
dove i livelli decisionali sono troppi, confusi e perennemente in lotta tra di
loro. Dove tutto diventa sempre emergenza, generando spinte emotive che la
politica, prigioniera di veti incrociati che paralizzano ogni scelta, non è in
grado di governare. E dove quindi cose altrove normalmente realizzabili si
rivelano missioni impossibili.
La mediocrità della classe dirigente è insieme causa e conseguenza di questo stato di
cose. Il ministro Corrado Passera ha parlato di una situazione causata a Roma
da «anni e anni di non azione», durante i quali era molto più facile, e sul
momento anche meno costoso, gettare i sacchetti dell'immondizia in discarica
anziché affrontare seriamente il problema. Di volta in volta passando il cerino
acceso ai successori. Bel modo di amministrare. Come è davvero una bella figura
quella che ora facciamo davanti a tutto il continente chiedendo se qualcuno ci
può aiutare a smaltire l'immondizia della capitale. Pensate un po', proprio nel
bel mezzo della «Settimana europea della riduzione dei rifiuti», una campagna
sostenuta da Bruxelles per sensibilizzare al problema i cittadini dei 27 Paesi
dell'Unione. Che tempismo...
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