martedì 20 novembre 2012

Parametri culturali ideologici....



Le bugie degli ambientalisti.

Il Rapporto sullo Stato del Pianeta del World Watch Institute non ha mai azzeccato una previsione, perché si trattava di previsioni tutte catastrofiche. 
Qualche esempio: per decenni hanno detto che la crescita della popolazione era più minacciosa della bomba atomica. Hanno previsto che saremo stati 8 miliardi nel 2000. Non era vero nulla, e il problema oggi è che abbiamo e che non nascono più bambini.
Hanno detto che le foreste stanno scomparendo, ma tutti i rapporti nazionali e le più recenti rilevazioni satellitari mostrano che le foreste stanno crescendo.
Hanno detto che i mari si sarebbero innalzati, e che l’Adriatico sarebbe arrivato fino a Mantova, ma il Mediterraneo sta calando.
Hanno detto che le specie stanno scomparendo ma sono molte quelle che si scoprono ogni giorno e molte di quelle che si consideravano estinte sono state ritrovate.
Hanno detto che l’energia nucleare era l’apocalisse, ma il nostro Paese vive con l’energia  nucleare prodotta in Francia (e che noi in Italia paghiamo più cara) l’ENEL ha acquistato impianti nucleari in Slovacchia. 
Hanno detto che la desertificazione sta avanzando, ma negli ultimi 18 anni il deserto sta arretrando.
Hanno detto che solo gli ambientalisti sanno gestire i Parchi, ma la Corte dei Conti ha condannato Pratesi e Tassi per la gestione dissennata del parco Nazionale d’Abruzzo.
Insomma, i verdi ci hanno raccontato e continuano a propagandarci un sacco di bugie. Si oppongono ad ogni opera che l’uomo voglia costruire, e l’unica attività che sono riusciti a mettere in piedi è “l’industria delle paure” e del terrorismo ambientale.
Non è solo un problema di bugie, ma di parametro culturale e ideologico che ha stravolto la concezione dell’uomo nel suo rapporto con il progresso.

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