Rifiuti: record di procedure di infrazione per l'Italia
Alla fine di Febbraio 2012 l’Italia ha ricevuto una lettera di messa in mora da
parte della Commissione europea per la presenza sul territorio italiano di 102
discariche esistenti non ancora chiuse, né rese conformi alla
direttiva.
L’Italia, quindi, è venuta meno agli obblighi dell’articolo 14 della
Direttiva 1999/31/CE che imponevano agli Stati membri, entro Luglio 2009, di
adottare misure di chiusura o di riassetto delle discariche preesistenti all’entrata
in vigore della direttiva.
Le discariche di rifiuti che non rispettano la Direttiva
1999/31/CE sono presenti in diverse regioni: Abruzzo (21 discariche), Basilicata (19 discariche), Calabria (4 discariche di cui una per
rifiuti pericolosi), Campania (5 discariche), Friuli Venezia Giulia (10 discariche), Emilia Romagna (2 discariche), Liguria (1 discarica per rifiuti
pericolosi), Lombardia (2 discariche), Marche (1 discarica), Molise (10 discariche di cui una per
rifiuti pericolosi), Piemonte (7 discariche), Puglia (6 discariche),Sardegna (12 discariche), Umbria (2 discariche).
La Commissione ha invitato l’Italia a trasmettere le
osservazioni in merito a queste discariche. Il 24 Ottobre 2012 la Commissione europea ha
deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia per il mancato rispetto di
quanto previsto dalla
normativa europea e ha chiesto all’Italia il pagamento di una multa di 56 milioni di
euro e di un’ammenda
giornaliera di 256.819,20 euro per il periodo che eventualmente trascorrerà tra
una seconda sentenza di condanna da parte dei giudici del Lussemburgo (dopo
quella arrivata nell’aprile 2007) e l’effettivo adeguamento ai principi europei
della normativa italiana e dei sistemi di gestione delle discariche.
''I rifiuti sono una risorsa e non vanno visti come un fardello di cui
liberarsi in ogni dove. L'Italia, non attuando una corretta gestione del ciclo
integrato dei rifiuti, esporta ricchezza'', inviando in Cina i materiali per il
riciclo e ricomprando poi i prodotti che vengono da li ''senza alcuna garanzia.
Il riciclo in casa nostra e' la via maestra per rilanciare l'economia,
prevenire lo spreco di materiali, ridurre il consumo di materie prime
recuperando anche energia con i
Termovalorizzatori''.
''Questi, sono una delle modalita' per la
gestione dei rifiuti, la loro costruzione, progettazione ed esercizio sono
regolamentati da ordinamenti europei e leggi italiane molto severi. Non sono
ovviamente l'unica soluzione ma fanno parte del ciclo integrato della raccolta''.
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