martedì 18 dicembre 2012

E noi.....paghiamo !!!!


Rifiuti: record di procedure di infrazione per l'Italia


Alla fine di Febbraio 2012 l’Italia ha ricevuto una lettera di messa in mora da parte della Commissione europea per la presenza sul territorio italiano di 102 discariche esistenti non ancora chiuse, né rese conformi alla direttiva.
L’Italia, quindi, è venuta meno agli obblighi dell’articolo 14 della Direttiva 1999/31/CE che imponevano agli Stati membri, entro Luglio 2009, di adottare misure di chiusura o di riassetto delle discariche preesistenti all’entrata in vigore della direttiva.
Le discariche di rifiuti che non rispettano la Direttiva 1999/31/CE sono presenti in diverse regioni: Abruzzo (21 discariche), Basilicata (19 discariche), Calabria (4 discariche di cui una per rifiuti pericolosi), Campania (5 discariche), Friuli Venezia Giulia (10 discariche), Emilia Romagna (2 discariche), Liguria (1 discarica per rifiuti pericolosi), Lombardia (2 discariche), Marche (1 discarica), Molise (10 discariche di cui una per rifiuti pericolosi), Piemonte (7 discariche), Puglia (6 discariche),Sardegna (12 discariche), Umbria (2 discariche).
La Commissione ha invitato l’Italia a trasmettere le osservazioni in merito a queste discariche. Il 24 Ottobre 2012 la Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia per il mancato rispetto di quanto previsto dalla normativa europea e ha chiesto all’Italia il pagamento di una multa di 56 milioni di euro e di un’ammenda giornaliera di 256.819,20 euro per il periodo che eventualmente trascorrerà tra una seconda sentenza di condanna da parte dei giudici del Lussemburgo (dopo quella arrivata nell’aprile 2007) e l’effettivo adeguamento ai principi europei della normativa italiana e dei sistemi di gestione delle discariche.

''I rifiuti sono una risorsa e non vanno visti come un fardello di cui liberarsi in ogni dove. L'Italia, non attuando una corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti, esporta ricchezza'', inviando in Cina i materiali per il riciclo e ricomprando poi i prodotti che vengono da li ''senza alcuna garanzia. Il riciclo in casa nostra e' la via maestra per rilanciare l'economia, prevenire lo spreco di materiali, ridurre il consumo di materie prime recuperando anche  energia con i Termovalorizzatori''.
 ''Questi, sono una delle modalita' per la gestione dei rifiuti, la loro costruzione, progettazione ed esercizio sono regolamentati da ordinamenti europei e leggi italiane molto severi. Non sono ovviamente l'unica soluzione ma fanno parte del ciclo integrato della raccolta''. 

Nessun commento: